Torino ? La startup proptech Planet Smart City, nota per i suoi progetti di edilizia intelligente in paesi in via di sviluppo e partecipata dall'imprenditore Stefano Buono, ? al centro di una dura battaglia legale interna. Il co-fondatore e co-CEO Giovanni Savio ha intrapreso un'azione legale, presentando una querela per diffamazione presso la Proc
Condividi la tua esperienza
Recensione onesta e rispettosa: aiuti chi sta scegliendo dove vivere.
Grazie! Le recensioni aiutano la community a capire meglio i quartieri.
Il conflitto non ? improvviso, ma rappresenta l'apice di mesi di tensioni. Secondo la ricostruzione, alcuni soci di minoranza, tra cui Calleri, avevano espresso forte preoccupazione per la salute finanziaria dell'azienda. Nonostante i risultati dichiarati ? 60 milioni di ricavi, 185 milioni di capitali raccolti e oltre 3.600 case consegnate ? questi soci lamentavano difficolt? di cassa e avevano criticato la gestione del management, guidato da Savio e Susanna Marchionni, chiedendo di poter liquidare le proprie quote.
L'accusa mossa da Savio, assistito legalmente, sostiene che Calleri abbia diffuso informazioni ritenute false o manipolatorie, sia pubblicamente che in forma anonima. L'obiettivo di questa presunta campagna diffamatoria sarebbe stato quello di minare la credibilit? del management e ostacolare le operazioni di raccolta di nuovi capitali, indispensabili per un settore che richiede ingenti investimenti come quello immobiliare.
Le conseguenze di questi attriti interni si sono gi? fatte sentire. La scorsa primavera, 69 dipendenti della sede torinese sono stati messi in cassa integrazione. Lo stesso Giovanni Savio ha visto ridimensionato il suo ruolo operativo con l'arrivo di un nuovo Amministratore Delegato per il Gruppo, Stefano Reganzani, un manager con una lunga esperienza nel settore automotive (FCA, Stellantis), incaricato di risanare la situazione.
Il piano di rilancio presentato da Reganzani, e approvato dalla maggioranza degli oltre 450 soci, prevede una riduzione dei costi manageriali, la rinegoziazione dei contratti con i fornitori e un breve periodo di cassa integrazione. Per sostenere il progetto, ? stata deliberata un'iniezione di capitale da 3 milioni di euro e l'emissione di un prestito obbligazionario da 10 milioni.
Nonostante le turbolenze, l'azienda conferma di voler proseguire con i suoi progetti, con una stima di 2.500 abitazioni da consegnare nel 2025 e altre 4.000 entro il 2027. Planet Smart City sostiene che i progetti finora completati abbiano generato margini positivi e un'alta soddisfazione dei clienti, riaffermando la validit? del suo modello di business originale, lo stesso che aveva convinto centinaia di investitori, inclusi Buono e lo stesso Calleri.
Redazione
Autore dell'articolo
Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
Nessun commento ancora.