La reputazione di Francavilla al Mare si presenta come un mosaico complesso, intessuto di un ricco patrimonio storico-culturale, un'attrattiva turistica consolidata e iniziative proattive per la qualit? della vita, ma anche segnata da sfide significative in termini di gestione ambientale, infrastrutture e fiducia pubblica. La citt? si distingue pe
Nonostante il prestigio della Bandiera Blu e l'impegno in progetti di sviluppo sostenibile, persistono sicurezza legate a episodi di inquinamento idrico, pratiche di smaltimento illecito dei rifiuti e questioni di governance. L'analisi rivela una comunit? che si sforza di migliorare e di accogliere, con un'amministrazione che, attraverso strumenti come il PIAO, mira a promuovere la trasparenza e l'accessibilit?. Il futuro della reputazione di Francavilla al Mare dipender? dalla sua capacit? di affrontare le criticit? strutturali e comportamentali, trasformando le sfide attuali in opportunit? per un progresso duraturo e un'immagine pubblica ancora pi? solida e coerente.
1. Introduzione: Francavilla al Mare ? Identit? ed Evoluzione
Questa sezione introduttiva delinea le radici storiche di Francavilla al Mare e il suo percorso attraverso periodi significativi che ne hanno plasmato l'identit? attuale, culminando nel suo status contemporaneo di citt? costiera con un passato ricco.
Breve contesto storico: dalle origini antiche alla distruzione bellica e alla ricostruzione.
Francavilla al Mare vanta origini antiche, con ritrovamenti archeologici che risalgono alle epoche preistorica, italica e romana, testimoniando una presenza umana di lunga data nella zona. Questo profondo substrato storico fornisce uno sfondo ricco al suo sviluppo moderno. Il nome stesso della citt?, "Francavilla," affonda le sue radici nel passato medievale, derivando da una comunit? di epoca longobarda "affrancata dai vincoli feudali" che vi si stabil?, tracciando un impianto urbanistico tipico medievale "a spina di pesce".
Un evento cruciale e devastante nella sua storia fu la quasi completa distruzione durante la Seconda Guerra Mondiale, circa 50 anni dopo essere stata romanticamente descritta come una "bianca citt? moresca". Questa distruzione include punti di riferimento chiave come la Sirena e la stazione, segnando una profonda lacerazione nel suo tessuto urbano. Il periodo post-bellico vide significati sforzi di ricostruzione, simbolo della resilienza della citt?. Tra questi, la riedificazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore, San Franco, nel 1948. In modo significativo, l'attuale Palazzo Sirena fu ricostruito sul sito dell'originale Kursaal ottocentesco, su progetto dell'ingegnere Vittorio Ricci in uno stile tardo-razionalista. La sua ricostruzione non fu solo un recupero fisico, ma mir? a ristabilire il suo ruolo di centro di aggregazione e rappresentanza, diventando cos? un simbolo di ripresa per l'intero centro cittadino.
La distruzione quasi totale di Francavilla al Mare durante la Seconda Guerra Mondiale, che rase al suolo simboli come La Sirena e la stazione, rappresent? un evento catastrofico per il tessuto urbano. Tuttavia, la successiva e rapida ricostruzione, inclusa la riedificazione della chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore e, in particolare, del Palazzo Sirena in uno stile razionalista post-bellico , non fu una mera riproduzione del passato. Questa scelta architettonica e la volont? di ristabilire il Palazzo come centro rappresentativo della citt? indicano una prospettiva orientata al futuro e una notevole capacit? di adattamento e rinascita. Questa resilienza storica suggerisce una caratteristica intrinseca della comunit?, una propensione a superare le avversit? e ad impegnarsi costantemente nel progresso, un tratto che informa l'approccio attuale della citt? alle sfide contemporanee.
Il "Cenacolo Michetti" e la sua eredit? culturale.
Alla fine dell'Ottocento, Francavilla al Mare assume un ruolo di spicco come importante centro culturale, in gran parte grazie all'influenza della figura poliedrica di Francesco Paolo Michetti e del suo rinomato "Cenacolo". Michetti acquis? il Convento Michetti nel 1885, trasformandolo nella sua residenza e studio personale, che divenne rapidamente un vivace punto d'incontro per i principali intellettuali e artisti dell'epoca. Questo illustre circolo includeva figure di immensa fama nazionale e internazionale come Gabriele d'Annunzio (che vi scrisse "Il Piacere"), Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio e il celebre musicista Francesco Paolo Tosti. La loro presenza consolid? la reputazione di Francavilla come crogiolo della cultura italiana.
Oggi, questa ricca eredit? artistica ? conservata e celebrata presso il Museo Michetti (MuMi), situato nell'ex Convento dei Domenicani del XVII secolo. Il museo