Circa 150 esemplari ? 90 olmi su via dei Quattro Venti e oltre 50 tigli su viale Europa ? sono stati inseriti in un piano di potature e abbattimenti da parte del Comune di Roma, provocando la reazione immediata di residenti, associazioni ambientaliste e attivisti del verde urbano. Un conflitto sempre pi? aperto tra cittadini e istituzioni che sta intaccando l?immagine della citt? come modello sostenibile.
Scontro tra gestione pubblica e sensibilit? ambientale
Nel mirino ci sono le tempistiche degli interventi ? giudicati da molti fuori stagione ? e le modalit?, considerate troppo aggressive e poco trasparenti. Le associazioni denunciano l?assenza di consultazione pubblica, potature estreme e abbattimenti in filari storici che costituiscono parte integrante dell?identit? visiva e ambientale dei quartieri interessati. Il Gruppo di Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato un?istanza di accesso civico, mentre iniziative spontanee come Vox Arborum a viale Europa documentano la presenza di nidi di uccelli nei tigli, alimentando dubbi e critiche sulla sostenibilit? dell?operazione.
La posizione dell?amministrazione: sicurezza e sostituzioni garantite
Dal canto suo, l?assessorato all?Ambiente guidato da Sabrina Alfonsi difende la decisione: ?Gli alberi abbattuti sono tutti a rischio crollo, come confermato dalle relazioni tecniche. Gli olmi di via dei Quattro Venti sono stati classificati in classe D, la pi? pericolosa?. L?amministrazione sottolinea che gli abbattimenti seguono una logica di ?sostituzione immediata? e annuncia che per ogni pianta rimossa, ne sar? piantata un?altra della stessa specie. A Monteverde, su 62 alberi abbattuti, gi? altrettanti sarebbero stati messi a dimora, e a viale Europa si prevede la sostituzione di 50 tigli pi? altri 34 in postazioni vuote da anni.
Reputazione e patrimonio naturale: il confine fragile
Nonostante le rassicurazioni, la percezione pubblica dell?intervento resta critica. La reputazione ambientale di Roma ? gi? messa a dura prova da precedenti cadute di alberi con esiti tragici ? si gioca ora sul delicato equilibrio tra sicurezza pubblica e tutela dell?ecosistema urbano. La cittadinanza chiede chiarezza, trasparenza, e soprattutto un maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano il verde, considerato sempre pi? un indicatore di civilt?, qualit? della vita e benessere urbano.
Il nodo delle nidificazioni
Un altro punto caldo della vicenda riguarda la tutela della fauna: alcune fotografie e segnalazioni parlano di nidi attivi all?interno dei rami destinati all?abbattimento. L?assessorato ha risposto garantendo il monitoraggio da parte della Lipu e, laddove confermate nidificazioni, la sospensione immediata degli interventi. Ma per molti, il danno reputazionale ? gi? in corso: la narrazione di una Capitale che taglia alberi in primavera ? con nidi di cince ancora visibili ? colpisce l?immagine di Roma a livello nazionale e internazionale.
Conclusione: una reputazione verde da proteggere
Nel tempo in cui la reputazione urbana si misura anche in termini di sostenibilit? e cura del verde, operazioni come quelle in corso rischiano di compromettere la fiducia tra cittadini e istituzioni. Roma deve saper valorizzare il proprio patrimonio naturale non solo con interventi di manutenzione ma attraverso una gestione partecipata e trasparente, che trasformi ogni albero salvato ? o piantato ? in un investimento sulla propria credibilit? ambientale. La tutela del paesaggio urbano ? oggi una sfida reputazionale cruciale, e ogni intervento non condiviso pu? diventare una ferita profonda nell?immagine di una Capitale che ambisce ad essere smart, sostenibile e, soprattutto, ascoltata.