Piste ciclabili a Roma: un "Bici Plan" che crea caos e pericoli alla vigilia della ripresa delle attività lavorative e scolastiche

Roma un cantiere all’aperto, tra lavori straordinari per l'anno del Giubileo, ormai giunto al suo termine, e quelli per le ciclabili per il nuovo Bici Plan capitolino. Ci troviamo di fronte ad una palese gestione fallimentare dei lavori per le nuove piste ciclabili dove in alcuni quartieri i tratti della ciclabile sono un non senso. Commenta Gabrie

02 settembre 2025 14:01 191
Piste ciclabili a Roma: un "Bici Plan" che crea caos e pericoli alla vigilia della ripresa delle attività lavorative e scolastiche
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Intere arterie stradali sono state ridotte a una sola corsia, generando ingorghi costanti. In alcuni tratti, spazi per la sosta sono stati ricavati pericolosamente in mezzo alla strada, quasi invisibili di notte e fonte di potenziale pericolo per gli automobilisti. I cantieri estivi sono proseguiti con estrema lentezza, aggravando il caos con la ripresa delle attività lavorative e scolastiche.


Queste opere non solo ostacolano la circolazione, ma mettono in pericolo sia gli automobilisti che i pedoni, costretti a districarsi tra percorsi sconnessi, incroci improvvisati. e marciapiedi disastri. Emergono gravi un problema di progettazione grave: le nuove piste ciclabili sono state realizzate anche in corrispondenza delle fermate degli autobus, creando ulteriori disagi e pericoli.


Infine, c’è una grave mancanza di continuità nei percorsi, con tratti che si interrompono bruscamente, come nel caso della pista del Laghetto dell'EUR. Molti cittadini, che avevano richiesto percorsi ciclabili sicuri, ora si trovano in una situazione di confusione, con strade sacrificate e traffico congestionato e devono fare i conti con marciapiedi inagibili. Stranamente, sono stati evitati alcuni quartieri alti preservati dal caos dei cantieri. 


Il "Bici Plan" del sindaco Gualtieri, che punta a raggiungere oltre 1.000 chilometri di ciclabili entro il 2035, necessita di una revisione urgente che tenga conto delle reali esigenze della città. Non si può sacrificare la fluidità del traffico e la sicurezza dei cittadini in nome di opere incomplete e non adatte ad un territorio. Conclude il Segretario nazionale REA.

Domande frequenti

Le carreggiate sono state ridotte a una sola corsia, generando ingorghi costanti e peggiorando la viabilità quotidiana.
Sono poco visibili, soprattutto di notte, e rappresentano un rischio concreto di incidenti per gli automobilisti.
I cantieri estivi, rimasti aperti a lungo, si sono sovrapposti alla ripresa delle attività lavorative e scolastiche.
Sia gli automobilisti che i pedoni, costretti a muoversi tra incroci improvvisati, marciapiedi danneggiati e percorsi sconnessi.
Sono state realizzate anche in corrispondenza delle fermate degli autobus, aumentando disagi e rischi per i passeggeri.
No, in molti tratti i percorsi si interrompono bruscamente, come nel caso della pista al Laghetto dell’EUR.
Molti si sentono traditi: avevano chiesto percorsi ciclabili sicuri e invece si ritrovano con strade congestionate e marciapiedi inagibili.
No, alcuni quartieri più “alti” della città sono stati risparmiati dal caos, alimentando ulteriori polemiche.
aggiungere oltre 1.000 chilometri di piste ciclabili entro il 2035, trasformando la mobilità cittadina.
Una revisione urgente del piano, affinché tenga conto delle esigenze reali della città, evitando opere incomplete e rischiose per la sicurezza.

Redazione

Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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