Guida Giuridica Completa alla Rimozione di Notizie dal Web: Il Diritto all’Oblio e la Tutela della Reputazione Online
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Rimuovere notizie negative o obsolete da internet non solo è possibile, ma è un diritto tutelato da precise normative. Sebbene il percorso richieda un approccio strutturato e deciso, esistono strumenti legali efficaci per proteggere la propria reputazione online.
Diverse leggi ti forniscono il diritto di chiedere la cancellazione di contenuti online:
Diritto all'Oblio (GDPR): L'articolo 17 del Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) è lo strumento principale. Ti consente di chiedere la rimozione di informazioni personali quando non sono più necessarie, sono obsolete, inesatte o trattate illecitamente.
Deindicizzazione dopo un Processo (Riforma Cartabia): Se sei stato coinvolto in un procedimento penale conclusosi con un'assoluzione, un'archiviazione o la prescrizione, questa legge prevede che le notizie relative vengano rimosse dai risultati dei motori di ricerca.
Diffamazione (Codice Penale): Se una notizia contiene affermazioni false che ledono il tuo onore o la tua reputazione, puoi agire legalmente. Un giudice può ordinare la rimozione del contenuto e disporre un risarcimento del danno.
Libertà di Espressione (Costituzione): Questo diritto bilancia quello all'oblio. Notizie vere, recenti e di interesse pubblico sono legittime. Tuttavia, con il passare del tempo (solitamente oltre 10-15 anni), l'interesse pubblico diminuisce e il tuo diritto alla privacy prevale.
Garante della Privacy: È un'autorità indipendente che può ordinare direttamente a motori di ricerca come Google di rimuovere i link a contenuti lesivi, intervenendo quando le altre strade non hanno dato risultati.
Per agire concretamente, segui questi passaggi in ordine progressivo:
Individua e Documenta: Raccogli tutte le prove. Salva gli URL esatti degli articoli da rimuovere, fai degli screenshot e annota il motivo della richiesta (es. notizia obsoleta, informazione non corretta).
Contatta Direttamente il Sito: Il primo passo è inviare una richiesta formale (tramite PEC o raccomandata) al proprietario del sito web (editore o webmaster), intimando la rimozione in base alle leggi citate. Attenzione: Non pagare mai per ottenere la rimozione, è una pratica illecita.
Chiedi la Deindicizzazione ai Motori di Ricerca: Se il sito non risponde o si rifiuta, puoi chiedere direttamente a Google, Bing, ecc., di "oscurare" la notizia dai loro risultati. Compila il modulo online disponibile sui loro siti di supporto, fornendo URL e motivazioni legali. Google risponde solitamente in 1-2 settimane.
Ricorri alle Autorità Superiori: Se anche il motore di ricerca respinge la richiesta, puoi fare un reclamo gratuito al Garante della Privacy. In alternativa, per i casi di diffamazione, puoi avviare un'azione legale vera e propria.
Adotta Strategie Complementari: Mentre segui l'iter legale, puoi migliorare la tua reputazione online creando contenuti positivi (profili social professionali, articoli) che spingano i risultati negativi più in basso nelle ricerche (attività di SEO).
Seguendo questo percorso, il tasso di successo è elevato, spesso tra il 60% e l'80% dei casi. I tempi possono variare da pochi giorni a diversi mesi, a seconda della complessità.
Il processo richiede competenza e determinazione. Per questo, affidarsi a professionisti del settore può fare la differenza, soprattutto nei casi più complessi. In questo contesto, società specializzate offrono un servizio mirato e, come da te indicato, Privacy Garantita si posiziona come un'azienda capace di cancellare notizie, gestendo l'intero iter per assicurare il risultato.
Redazione
Autore dell'articolo
Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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