Da "Ripartire" a "Connettere": Analisi Reputazionale della Narrazione e della Strategia di Governo del Sindaco Gualtieri nel Quarto Rapporto alla Città

Il 7 novembre 2025, presso la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, la presentazione del Quarto Rapporto alla Città da parte del Sindaco Roberto Gualtieri ha rappresentato un momento cruciale di rendicontazione e posizionamento strategico. Questo appuntamento annuale non è un semplice resoconto di risultati, ma costituisce il capitolo culminante di una narrazione politica e amministrativa costruita nell’arco di quattro anni.

07 novembre 2025 21:35 20
Da "Ripartire" a "Connettere": Analisi Reputazionale della Narrazione e della Strategia di Governo del Sindaco Gualtieri nel Quarto Rapporto alla Città
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ROMA

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La parola chiave scelta per il 2025, “Connettere”, segue in modo coerente la sequenza inaugurata negli anni precedenti—“Ripartire”, “Trasformare” e “Aprire”—e si presenta come la più ambiziosa e complessa dell’intero mandato. Essa sintetizza l’idea che l’amministrazione abbia raggiunto una maturità gestionale, dimostrata dalla mobilitazione di 14 miliardi di euro e da un tasso di successo del 90% nei bandi PNRR. Questo percorso, secondo la narrazione del Sindaco, avrebbe generato una “nuova reputazione internazionale” per Roma.



Tuttavia, questa narrazione tecnocratica e top-down si è confrontata con due eventi di forte impatto. Il primo è la tragica morte dell’operaio Octav Stroici, avvenuta nel crollo della Torre dei Conti, che ha imposto l’apertura dell’evento con un minuto di silenzio, inserendo da subito il tema della sicurezza. Il secondo è la contro-narrazione proposta dalla CISL, che ha ribaltato linguisticamente il frame comunicativo contrapponendo alla “connessione” del Sindaco la parola “partecipazione”, articolata nelle priorità “sicurezza, redditi e lavoro”.



Il Quarto Rapporto emerge così come un’operazione di reputational management efficace nel posizionare Roma come città affidabile e capace di attrarre capitali. Allo stesso tempo, rivela una vulnerabilità evidente: la difficoltà a connettere l’azione dell’amministrazione con il tessuto sociale e con i corpi intermedi, che lo scontro narrativo con la CISL e la tragedia alla Torre dei Conti hanno messo in luce.

L’Architettura Narrativa di Gualtieri: Quattro Atti (2022–2025)

Atto I – 2022: “Ripartire”

Una parola scelta per ricostruire fiducia e coesione dopo la pandemia e la precedente gestione amministrativa. L’immagine del Sindaco “da solo sul palco” a parlare della necessità di “far ripartire la voglia di fare” ha definito il tono emotivo del mandato.

Atto II – 2023: “Trasformare”

Con l’apertura dei grandi cantieri per Giubileo e PNRR, “Trasformare” è diventato il frame necessario per giustificare il disagio urbano. Dalla riqualificazione dei depositi ATAC agli investimenti nelle scuole, la parola è stata la chiave per chiedere pazienza.

Atto III – 2024: “Aprire”

L’anno del Giubileo ha segnato il passaggio dal processo al risultato. “Aprire” ha accompagnato la consegna di opere visibili: Piazza Pia, Piazza Risorgimento, i nuovi spazi pedonali, l’espansione della connettività digitale (5G, Wi-Fi gratuito).

Atto IV – 2025: “Connettere”

La sintesi del mandato: non più isole di intervento, ma un sistema urbano integrato. La parola più astratta, più politica e più legata al tentativo di definire l’eredità amministrativa.

Analisi Semantica di “Connettere”

La parola guida del 2025 è stata declinata su quattro dimensioni strategiche.

1. Connessione fisica e sociale

Obiettivo dichiarato: ridurre la distanza materiale e simbolica tra centro e periferie, rafforzare il legame tra cittadini e istituzioni, tra passato e futuro.

2. Connessione infrastrutturale (mobilità e lavori pubblici)

Gli interventi citati come prove concrete della visione:

  • Riqualificazione di oltre 1.000 km di strade (500 milioni di euro)

  • Apertura delle nuove stazioni della Metro C

  • Gara aggiudicata per due nuove tramvie

  • Rinnovo della flotta autobus ed elettrificazione dei depositi

La promessa di coesione sociale viene sostenuta da dati quantitativi.

3. Connessione digitale

Due elementi chiave:

  • La nuova app “Roma Capitale”

  • “Julia 3.0”, definita “prima intelligenza generativa urbana”

Un tentativo di aggiornare l’immagine internazionale della città, posizionandola nel campo dell’innovazione tecnologica.

4. Connessione economica

La strategia mira a connettere Roma ai flussi di capitale, valorizzando il ruolo dei partenariati pubblico-privati. È stato sottolineato come i volumi del project financing siano equivalenti a quelli del PNRR e del Giubileo combinati: un dato usato per dimostrare un rinnovato livello di fiducia del mercato.

L’Architettura Finanziaria del "Metodo Giubileo"

“Next Generation Rome” – 14 miliardi di euro

L’amministrazione ha riunito Giubileo, PNRR, fondi europei, fondi statali e PPP in un’unica cornice strategica. Un’operazione di branding volta a presentare un piano coerente e di vasta portata.

Il successo del PNRR

  • 95% degli avvisi pubblici PNRR a cui Roma ha partecipato

  • 90% di successo

  • 277 progetti per 1,2 miliardi (Roma Capitale)

  • 500 interventi totali a livello metropolitano (2,4 miliardi)

  • Lo Stato dei Cantieri e “Caput Mundi”

  • 70% cantieri aperti a fine 2024, 90% nel primo semestre 2025

  • Tutte le principali gare aggiudicate

  • Programma “Caput Mundi”: 500 milioni per 335 interventi culturali e monumentali

Reputational Stress Test

1. La tragedia di Octav Stroici

Ha introdotto un frame emotivo di “sicurezza” che ha influenzato la percezione complessiva dell’evento.

2. La contro-narrazione della CISL

La CISL ha ribaltato il concetto di “Connettere” imponendo “Partecipazione”, e puntando su:

  • sicurezza

  • redditi

  • lavoro

Ha utilizzato la metafora della rete—cara al Sindaco—per evidenziare la mancanza di coinvolgimento dei corpi intermedi.

Conclusione: Bilancio Reputazionale

Il Quarto Rapporto ha consolidato l’immagine di un’amministrazione competente, capace di attrarre e gestire risorse ingenti. La reputazione di Roma come città “governabile” e “affidabile” ne esce rafforzata, e questo costituisce la base della richiesta del Sindaco al Governo di maggiori fondi per la Capitale.

Tuttavia, la strategia di “Connettere” mostra limiti evidenti: è una visione infrastrutturale e verticale che fatica a dialogare con il mondo del lavoro e con la dimensione umana della sicurezza. La collisione con la CISL e la tragedia della Torre dei Conti hanno evidenziato questa fragilità.

In sostanza, Gualtieri ha costruito una narrazione amministrativa forte, ma rimane aperta la sfida più delicata: 

connettere Roma anche sul piano sociale, non soltanto infrastrutturale.

Domande frequenti

“Connettere” sintetizza l’idea di chiudere il cerchio del mandato 2022–2025: non più interventi isolati ma un sistema urbano coerente. È un concetto ambizioso, più politico che operativo, che punta a mostrare maturità amministrativa e capacità di gestire progetti complessi su scala globale.
È un percorso pensato come una architettura narrativa: si parte dalla ricostruzione emotiva post-pandemia, si attraversa la fase dei cantieri, si passa alla consegna delle opere, e si chiude con l’idea di una città finalmente integrata. Ogni parola è un “frame reputazionale” con cui l’amministrazione guida la percezione pubblica.
Gli elementi chiave sono: riqualificazione di 1.000 km di strade, nuove stazioni Metro C, gare per tramvie, rinnovo degli autobus, app Roma Capitale, intelligenza urbana “Julia 3.0”, project financing di livello record e il contenitore unico “Next Generation Rome” da 14 miliardi.
Ha introdotto un tema incontrollabile: la sicurezza del lavoro. L’evento, pensato per celebrare efficienza e visione, ha dovuto fare i conti con una vulnerabilità strutturale che contraddice il messaggio di “connessione” e controllo.
Perché “Partecipazione” sposta l’attenzione dal piano infrastrutturale a quello umano: sicurezza, redditi, lavoro. È un ribaltamento semantico che denuncia la distanza tra governance e cittadini e che mette in difficoltà una narrazione fortemente top-down.
Due rischi: La percezione di una città che funziona nelle opere ma non nelle relazioni sociali. La possibilità che la narrazione tecnocratica non intercetti le fragilità quotidiane dei lavoratori. La città appare “connessa” nelle infrastrutture ma ancora fragile nelle comunità.
È una cornice unica che unisce Giubileo, PNRR, fondi europei e project financing. Non è solo tecnica: è una strategia narrativa per mostrare unità, continuità e capacità di visione. Serve a dire che Roma ha finalmente un modello amministrativo “governabile”.
Che connette infrastrutture, capitali e dati, ma fatica a connettere persone, quartieri, lavoro e sicurezza quotidiana. La distanza tra visione amministrativa e tessuto sociale resta ampia, soprattutto nelle periferie e tra i corpi intermedi.
La sfida è ricucire il livello sociale: integrare partecipazione, sicurezza, redditi e qualità della vita nel modello amministrativo. Se Roma non riesce a connettere le persone oltre che le infrastrutture, la narrazione rischia di rimanere incompleta e vulnerabile.

Redazione

Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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