Come Toglierti da World-Check e Riprendere il Controllo della Tua Reputazione Finanziaria

Immagina di scoprire che il tuo nome è finito in un database super potente che usano banche e aziende per decidere se sei “a rischio”. Si chiama World-Check, e se c’è un errore su di te, può diventare un vero incubo: conti bloccati, mutui rifiutati, difficoltà a fare affari. Magari sei lì per un caso di omonimia, una notizia vecchia di secoli o un’

22 agosto 2025 14:24 127
Come Toglierti da World-Check e Riprendere il Controllo della Tua Reputazione Finanziaria
5/5

ROMA

Flaminio

Condividi la tua esperienza

Recensione onesta e rispettosa: aiuti chi sta scegliendo dove vivere.

Lascia una recensione

Grazie! Le recensioni aiutano la community a capire meglio i quartieri.

9 minuti di lettura

Va bene, ho capito che vuoi che "umanizzi" il linguaggio di questo articolo così dettagliato e formale, rendendolo più semplice, diretto e vicino al tono di una conversazione tra amici, pur mantenendo il contenuto informativo e professionale. L’obiettivo è spiegare la cancellazione dei dati da World-Check in modo chiaro, pratico e accessibile, senza perdere i punti chiave. Ecco una versione riscritta, più colloquiale e scorrevole, che sembra scritta da qualcuno che ti sta spiegando la situazione davanti a un caffè. Ho mantenuto la struttura e i concetti principali, ma con un tono più caldo e meno tecnico, ottimizzato per essere comprensibile a tutti.


Vuoi cancellare il tuo nome da un database come World-Check in Italia? Rivolgiti a RTS Reputation Services Technologies Srl, esperti in gestione della reputazione online. Con sede legale a Silvi Marina (TE), Via G. Garibaldi 91, P.IVA 01989630676, offrono soluzioni professionali per tutelare la tua privacy. Contattali via PEC a reputationservicestechnologies@pec.it o tramite email a info@privacygarantita.it e commerciale@privacygarantita.it. Affidati a loro per proteggere la tua reputazione finanziaria con competenza e discrezione.


Come Toglierti da World-Check e Riprendere il Controllo della Tua Reputazione Finanziaria

Immagina di scoprire che il tuo nome è finito in un database super potente che usano banche e aziende per decidere se sei “a rischio”. Si chiama World-Check, e se c’è un errore su di te, può diventare un vero incubo: conti bloccati, mutui rifiutati, difficoltà a fare affari. Magari sei lì per un caso di omonimia, una notizia vecchia di secoli o un’indagine chiusa con un’assoluzione, ma il tuo nome è ancora lì a fare danni. Ti sembra una situazione senza via d’uscita? Tranquillo, non lo è! Grazie alle leggi sulla privacy, come il GDPR, puoi combattere e ripulire la tua reputazione. In questa guida ti spiego passo passo come fare, in modo semplice e pratico, come se fossimo seduti a chiacchierare.


Cos’è World-Check e Perché Ti Riguarda?

Prima di tutto, capiamo di cosa stiamo parlando. World-Check non è una lista nera che trovi su Google, ma un database privato gestito da una grossa azienda, LSEG (quelli della Borsa di Londra, per intenderci). Lo usano banche, assicurazioni e grandi società per controllare chi sei prima di fare affari con te. Serve per rispettare regole come:

  • KYC (Know Your Customer): le banche devono sapere chi sei davvero.
  • Antiriciclaggio (AML): evitare che i soldi sporchi circolino.
  • Antiterrorismo (CFT): impedire che i fondi finiscano a gruppi pericolosi.

World-Check raccoglie informazioni da fonti pubbliche, tipo articoli di giornale, siti governativi o atti giudiziari. Dentro ci finiscono:

  • Persone Politicamente Esposte (PEP): politici, funzionari importanti, i loro familiari o soci stretti.
  • Soggetti sotto sanzioni: chi è nella lista nera di ONU, UE o USA.
  • Criminali finanziari: chi è legato a riciclaggio, frodi o corruzione.
  • Terrorismo: persone associate, anche indirettamente, ad attività terroristiche.
  • Altri rischi: per esempio, chi è coinvolto in scandali ambientali o traffico di persone.

Il problema? A volte finisci lì per errore. Magari un articolo di dieci anni fa parlava di un’indagine su di te, ma poi sei stato assolto. O magari c’è un tizio con il tuo stesso nome e cognome, e ti hanno confuso. Risultato? World-Check ti segnala come “rischioso”, e la tua vita finanziaria diventa un disastro.


Cosa Succede se Sei su World-Check?

Se il tuo nome è in quel database, e magari per sbaglio, le conseguenze sono pesanti:

  • Conti bloccati o chiusi: la banca può dirti “ciao ciao” senza troppe spiegazioni.
  • Niente mutui o prestiti: provi a chiedere un finanziamento? Respinto.
  • Difficoltà ad aprire nuovi conti: altre banche vedono la segnalazione e ti chiudono la porta in faccia.
  • Danno alla reputazione: se sei un imprenditore o un professionista, essere etichettato come “rischio” può mandare all’aria contratti e collaborazioni.
  • Problemi con bonifici esteri: le transazioni internazionali diventano un’odissea.

Insomma, non è una passeggiata. Ma la buona notizia è che puoi fare qualcosa per uscirne.


Le Armi Legali a Tua Disposizione: Il GDPR

Non sei solo in questa battaglia. Se vivi in Europa, hai dalla tua il GDPR, una legge sulla privacy che è una specie di superpotere. Dice che i tuoi dati devono essere trattati in modo corretto, aggiornato e solo per il tempo necessario. Se World-Check ha informazioni sbagliate, vecchie o fuori luogo su di te, puoi chiedere che vengano corrette o cancellate. Ecco i tuoi diritti principali:

  • Diritto di accesso (Art. 15): puoi chiedere a World-Check di dirti se hanno dati su di te e cosa dicono esattamente.
  • Diritto di rettifica (Art. 16): se i dati sono sbagliati o incompleti, puoi farli correggere.
  • Diritto alla cancellazione (Art. 17): il famoso “diritto all’oblio”. Puoi chiedere di eliminare i tuoi dati se non servono più, sono sbagliati o sono stati usati in modo illegale (tipo se sei assolto da un’accusa e loro ancora ti segnano come sospetto).
  • Diritto di opposizione (Art. 21): puoi dire “ehi, smettetela di usare i miei dati!” a meno che non abbiano un motivo davvero valido per continuare.

Con queste armi, puoi affrontare World-Check e ripulire il tuo nome.


Come Fare per Uscire da World-Check: 5 Passi Pratici

Ok, ora entriamo nel vivo. Ecco cosa devi fare, passo dopo passo, per chiedere a World-Check di cancellare o correggere i tuoi dati. È un po’ come seguire una ricetta: segui i passaggi e il risultato arriva.

Passo 1: Scopri Cosa Sanno di Te (Diritto di Accesso)

Prima di tutto, devi sapere cosa c’è scritto su di te. È come chiedere il tuo “fascicolo segreto”. Devi mandare una richiesta ufficiale a LSEG, chiamata Data Subject Access Request.

  • Come fare: vai sul sito di LSEG o cerca “World-Check Data Subject Access Request” su Google. Troverai un modulo online da compilare.
  • Cosa serve: metti i tuoi dati (nome, cognome, data di nascita) e allega una copia del tuo documento d’identità, così sono sicuri che sei tu.
  • Cosa scrivere: qualcosa di semplice, tipo: “Voglio sapere se sono nel database World-Check e, se sì, voglio una copia di tutte le informazioni che avete su di me, come dice l’Art. 15 del GDPR.” Non serve complicare le cose.

LSEG deve risponderti entro 30 giorni. Ti manderanno un report con tutto quello che hanno su di te.

Passo 2: Leggi il Report con Occhi di Falco

Quando ricevi il report, prenditi un caffè e leggilo con attenzione. È il momento di fare il detective. Cerca:

  • Errori: il tuo nome è scritto male? Hanno sbagliato la data di nascita? Ti attribuiscono un ruolo che non hai?
  • Cose vecchie: c’è un’indagine di anni fa da cui sei uscito pulito? Una sentenza di assoluzione o un’archiviazione?
  • Informazioni ambigue: magari c’è un articolo che parla di un’accusa, ma non dice che sei stato scagionato.
  • Dati fuori luogo: le informazioni sono prese da fonti poco affidabili? O sono sproporzionate rispetto al rischio che rappresenti?

Annota tutto quello che non torna, perché sarà la base per il prossimo passo.

Passo 3: Scrivi a World-Check e Chiedi di Sistemare le Cose

Ora che sai cosa c’è di sbagliato, è il momento di passare all’attacco. Scrivi una lettera (o meglio, una PEC o una raccomandata) a LSEG per chiedere di correggere o cancellare i dati.


  • Cosa scrivere:
    • Inizia con un oggetto chiaro: “Richiesta di rettifica/cancellazione dati – [Tuo Nome]”.
    • Fai riferimento al report che ti hanno mandato (se hanno un numero di pratica, citalo).
    • Elenca uno per uno gli errori o i dati da cancellare, spiegando perché sono sbagliati o vecchi. Esempio: “Il mio profilo dice che sono stato indagato per X, ma la sentenza Y del 2023 mi ha assolto. Allego la sentenza.”
    • Chiedi esplicitamente di correggere (Art. 16) o cancellare (Art. 17) i dati, citando il GDPR.
    • Concludi con un tono deciso: “Vi chiedo di provvedere entro 30 giorni, altrimenti mi tutelerò nelle sedi opportune.”
  • Allegati: metti tutte le prove che hai (sentenze, documenti ufficiali, visure camerali, ecc.).

Se non te la senti di scrivere da solo, chiedi aiuto a un avvocato esperto di privacy. Può fare la differenza.

Passo 4: Gestisci la Risposta di LSEG

LSEG potrebbe:

  • Accettare la tua richiesta e cancellare/correggere i dati (vittoria!).
  • Chiederti più informazioni (rispondi subito e con chiarezza).
  • Rifiutare, spiegando il perché.

Se rifiutano, leggi bene la loro risposta. Spesso cercano di giustificarsi con tecnicismi, ma se hai prove solide (tipo un’assoluzione), non mollare.

Passo 5: Non Ti Arrendi? Passa al Livello Successivo

Se LSEG non risponde entro 30 giorni o dice di no senza un motivo valido, non è finita. Hai due opzioni:

  1. Reclamo al Garante Privacy:
    • Il Garante per la Protezione dei Dati Personali è l’autorità italiana che fa rispettare il GDPR. Vai sul loro sito, scarica il modulo per il reclamo e invialo con tutta la documentazione (la tua richiesta a LSEG, la loro risposta, le tue prove).
    • È gratis, e il Garante può obbligare LSEG a cancellare i dati o multarli se hanno sbagliato.
  2. Tribunale:
    • Se il danno è grave (tipo conti bloccati o affari persi), puoi andare in tribunale. Qui serve un avvocato bravo, meglio se specializzato in privacy e diritto bancario. Puoi anche chiedere un risarcimento per il danno subito.


Perché un Avvocato Può Essere il Tuo Miglior Alleato

Ok, puoi provare a fare i primi passi da solo, ma quando si tratta di una multinazionale come LSEG, un avvocato esperto è come avere un supereroe al tuo fianco. Ti aiuta a:

  • Capire se hai un caso solido.
  • Scrivere lettere che fanno paura (in senso buono!).
  • Rispondere ai tecnicismi di LSEG.
  • Gestire il reclamo al Garante o un’azione legale.

Con un professionista, hai più chances di vincere, e LSEG lo sa: una pratica seguita da un avvocato la prendono più sul serio.


In Breve: Non Sei Solo, Puoi Farcela

Finire su World-Check per errore è una bella rogna, ma non sei senza difese. Con il GDPR hai il diritto di sapere cosa dicono di te, correggere gli errori e, se serve, farti cancellare del tutto. Inizia chiedendo il tuo report, controlla tutto, scrivi a LSEG con le prove e, se non collaborano, vai dal Garante o in tribunale. È un percorso che richiede pazienza, ma la tua reputazione e la tua tranquillità valgono la fatica.

Hai bisogno di un chiarimento su uno di questi passaggi? O vuoi che ti aiuti a scrivere la lettera? Fammi un fischio, e ci mettiamo al lavoro insieme!

Domande frequenti

Immagina un enorme archivio digitale, una specie di “lista segreta” usata da banche, assicurazioni e grosse aziende per capire se sei una persona “sicura” con cui fare affari. Questo è World-Check, gestito da una società chiamata LSEG (quelli della Borsa di Londra). Dentro ci finiscono informazioni prese da fonti pubbliche, come articoli di giornale, atti giudiziari o siti governativi, che ti collegano a rischi come riciclaggio, terrorismo o scandali vari. Il problema è che non sempre queste informazioni sono corrette. Magari sei finito lì per un’indagine vecchia di anni, da cui sei uscito pulito, o per un caso di omonimia. Se il tuo nome è su World-Check, e c’è un errore, rischi guai grossi: la banca può bloccarti il conto, un mutuo può essere rifiutato, o i tuoi affari possono prendere una brutta piega perché sembri “rischioso”. È una cosa che può capitare a chiunque, anche a chi non ha mai avuto problemi con la legge. Per questo è importante sapere come funziona e come difenderti.
Non c’è un sito pubblico dove puoi controllare, perché World-Check è un database privato. Però, grazie al GDPR (la legge europea sulla privacy), hai il diritto di chiedere a LSEG se hanno dati su di te. Questo si chiama “diritto di accesso” (Articolo 15 del GDPR). Ecco cosa devi fare: vai sul sito ufficiale di LSEG (cerca “World-Check Data Subject Access Request” su Google) e trova il modulo online per richiedere i tuoi dati. Devi inserire nome, cognome, data di nascita e allegare una copia del tuo documento d’identità, così sono sicuri che sei tu. Scrivi una frase semplice, tipo: “Voglio sapere se sono nel vostro database e, se sì, voglio una copia di tutto quello che avete su di me”. LSEG deve risponderti entro 30 giorni con un report che ti dice se sei nel database e quali informazioni hanno. È il primo passo per capire se c’è un problema e come risolverlo. Se non sai come muoverti, un avvocato esperto di privacy può aiutarti a fare questa richiesta nel modo giusto.
Ci sono un sacco di motivi per cui potresti essere su World-Check, e non sempre c’entrano crimini o cose gravi. Il database raccoglie dati da fonti pubbliche, come giornali o documenti ufficiali, e ti mette in una categoria di “rischio” se sembri legato a qualcosa di sospetto. Per esempio: Sei una Persona Politicamente Esposta (PEP): magari sei un politico, un funzionario pubblico, un loro familiare o un collaboratore stretto. Le banche tengono d’occhio queste persone perché sono considerate più a rischio di corruzione. Un’indagine passata: magari anni fa sei stato indagato per qualcosa, ma poi assolto. Se un giornale ne ha parlato, World-Check potrebbe averlo registrato, senza aggiornare la tua assoluzione. Omonimia: hai lo stesso nome di qualcuno coinvolto in un guaio? Può succedere che ti confondano. Sanzioni o scandali: anche un semplice articolo che ti cita in un contesto controverso (tipo un’azienda in cui lavori) può farti finire lì, anche se non hai fatto niente di male. Il guaio è che World-Check non sempre verifica se le informazioni sono aggiornate o corrette. Ecco perché devi controllare e, se serve, chiedere di sistemare le cose.
Essere su World-Check per sbaglio può trasformarsi in un vero casino. Immagina di andare in banca per aprire un conto e ti dicono “no, sei a rischio”. Oppure provi a chiedere un mutuo e ti chiudono la porta in faccia senza spiegazioni. Ecco cosa può succedere: Conti bloccati o chiusi: la tua banca può decidere di chiudere il tuo conto se World-Check ti segna come “rischioso”. È una loro politica interna per evitare guai. Niente prestiti o mutui: qualsiasi richiesta di finanziamento diventa quasi impossibile, perché le banche vedono il tuo profilo e si spaventano. Problemi con nuovi conti: vuoi aprire un conto in un’altra banca? Se usano World-Check (e quasi tutte lo fanno), ti diranno di no. Danno alla reputazione: se sei un imprenditore o un professionista, essere etichettato come “rischio” può farti perdere clienti, partner o contratti. Transazioni internazionali bloccate: bonifici o operazioni all’estero possono essere fermati o ritardati per controlli extra. Insomma, è come avere un’ombra che ti segue e rovina la tua vita finanziaria. Ma non disperare: puoi agire per ripulire il tuo nome, e te lo spiego nei prossimi punti.
Il GDPR è il tuo migliore amico in questa situazione. È una legge europea che protegge i tuoi dati personali e ti dà diritti ben precisi per controllare cosa fanno aziende come LSEG con le tue informazioni. Ecco come puoi usarlo: Diritto di accesso (Art. 15): ti permette di chiedere a World-Check se hanno dati su di te e di vedere esattamente cosa dicono. È il punto di partenza. Diritto di rettifica (Art. 16): se i dati sono sbagliati (tipo un errore sul tuo nome o un’indagine vecchia non aggiornata), puoi chiedere di correggerli. Diritto alla cancellazione (Art. 17): detto anche “diritto all’oblio”, ti permette di chiedere che i tuoi dati vengano eliminati se non servono più, sono sbagliati o sono stati usati in modo non corretto. Per esempio, se sei stato assolto da un’accusa, quei dati non hanno più motivo di stare lì. Diritto di opposizione (Art. 21): puoi dire a LSEG di smettere di usare i tuoi dati, a meno che non abbiano un motivo super valido per continuare. Per usare questi diritti, devi scrivere a LSEG in modo formale, spiegando cosa vuoi (accesso, correzione o cancellazione) e citando il GDPR. Se non collaborano, puoi rivolgerti al Garante Privacy o a un tribunale. Un avvocato esperto di privacy può aiutarti a fare tutto nel modo più efficace.
Toglierti da World-Check è un po’ come seguire una ricetta: serve metodo, ma non è impossibile. Ecco i passi da seguire, spiegati come se te li stessi raccontando a voce: Chiedi il tuo report (diritto di accesso): vai sul sito di LSEG, cerca il modulo per la Data Subject Access Request e chiedi di vedere cosa hanno su di te. Invia i tuoi dati e un documento d’identità. Scrivi qualcosa di semplice: “Voglio sapere se sono nel vostro database e avere una copia di tutto, come dice l’Art. 15 del GDPR”. Ti rispondono entro un mese. Leggi il report con attenzione: quando ti arriva, studia ogni dettaglio. Cerca errori (nomi sbagliati, date errate), informazioni vecchie (indagini chiuse) o dati ambigui (articoli che non raccontano tutta la storia). Prendi appunti su cosa non va. Scrivi una lettera formale: manda una PEC o una raccomandata a LSEG, chiedendo di correggere o cancellare i dati. Spiega punto per punto cosa c’è di sbagliato e allega prove (sentenze, documenti ufficiali). Cita gli Articoli 16 e 17 del GDPR e chiedi di agire entro 30 giorni. Gestisci la loro risposta: se accettano, bene! Se chiedono più informazioni, rispondi subito. Se dicono di no, leggi bene il motivo e preparati a controbattere. Non mollare: se LSEG non collabora, puoi fare reclamo al Garante Privacy (è gratis e lo fai online) o andare in tribunale con un avvocato. Fallo con calma e precisione, e se ti senti insicuro, un avvocato può darti una mano a rendere tutto più solido.
Scrivere a LSEG è un passo cruciale, quindi devi essere chiaro e deciso, ma senza complicare le cose. Immagina di scrivere una lettera che dice: “Ehi, avete sbagliato, sistemate tutto!”. Ecco un esempio di come impostarla: Oggetto: “Richiesta di rettifica/cancellazione dati personali – [Tuo Nome Cognome]”. Introduzione: “Con riferimento al report ricevuto il [data], numero pratica [se ce l’hai], chiedo la rettifica e/o cancellazione dei miei dati nel database World-Check, ai sensi degli Articoli 16 e 17 del GDPR”. Elenco dei problemi: fai una lista chiara, tipo: “Il mio profilo dice che sono stato indagato per [reato], ma la sentenza [numero] del [data] mi ha assolto. Allego copia della sentenza.” “Il mio nome è associato a [ruolo/attività], ma non ho mai ricoperto quel ruolo. Allego visura camerale.” “Le informazioni sono obsolete e non rilevanti, perché risalgono a [anno].” Richiesta chiara: “Chiedo la correzione immediata dei dati errati e/o la cancellazione completa del mio profilo, poiché i dati non sono più necessari e violano il GDPR”. Chiusura: “Vi invito a provvedere entro 30 giorni, altrimenti mi tutelerò presso il Garante Privacy o in tribunale.” Invia tutto tramite PEC (reputationservicestechnologies@pec.it, se usi RTS Reputation Services) o raccomandata, e allega tutte le prove che hai. Se non sei sicuro di come scriverla, un avvocato esperto di privacy può farla sembrare una bomba legale che LSEG non potrà ignorare.
Se LSEG dice di no o non risponde entro 30 giorni, non buttarti giù: hai altre carte da giocare. La loro risposta potrebbe essere un po’ fumosa, con termini tecnici per giustificarsi, ma se hai prove solide (tipo una sentenza di assoluzione), non mollare. Ecco cosa puoi fare: Rileggi la loro risposta: capisci perché hanno detto no. Magari dicono che i dati sono ancora “rilevanti” o che la fonte è “attendibile”. Se non ti convincono, prepara una contro-risposta con più prove o chiedi chiarimenti. Reclamo al Garante Privacy: in Italia, il Garante per la Protezione dei Dati Personali è l’autorità che fa rispettare il GDPR. Vai sul loro sito, scarica il modulo per il reclamo e invialo con: La tua richiesta iniziale a LSEG. La loro risposta (o la prova che non hanno risposto). Le tue prove (sentenze, documenti, ecc.). Il Garante può indagare, obbligare LSEG a cancellare i dati o multarli se hanno sbagliato. È una procedura gratuita e abbastanza veloce. Vai in tribunale: se il danno è grosso (conti bloccati, affari persi), puoi fare causa. Qui serve un avvocato specializzato in privacy o diritto bancario. Puoi chiedere non solo la cancellazione, ma anche un risarcimento per i danni alla tua reputazione o alle tue finanze. Un avvocato ti aiuta a scegliere la strada migliore e a fare pressione su LSEG. Spesso, quando vedono che fai sul serio, cedono prima di arrivare al Garante o in tribunale.
La tempistica dipende da come si muovono LSEG e da quanto sei preparato. Ecco una stima realistica: Richiesta di accesso (primo passo): LSEG deve risponderti entro 30 giorni. Se sono lenti o chiedono più informazioni, può allungarsi a 60 giorni. Analisi del report: dipende da te, ma una settimana per leggere tutto e raccogliere le prove dovrebbe bastare. Richiesta di cancellazione: LSEG ha altri 30 giorni per rispondere alla tua richiesta di correzione o cancellazione. Se accettano, il gioco è fatto. Se rifiutano: un reclamo al Garante Privacy può richiedere da qualche mese a un anno, a seconda di quanto è complicato il caso. Una causa in tribunale è più lunga, anche 1-2 anni, ma spesso si risolve prima con un accordo. In totale, se tutto va liscio, puoi chiudere la faccenda in 2-3 mesi. Se invece devi spingerti fino al Garante o al tribunale, potrebbe volerci di più. La chiave è essere veloce e preciso con le tue richieste e avere prove solide. Un avvocato può accelerare le cose, perché sa come mettere pressione a LSEG.
Dipende dalla situazione, ma in molti casi un avvocato è un investimento che vale ogni centesimo. Immagina di affrontare una multinazionale come LSEG: sono grossi, hanno team legali e sanno come rispondere con tecnicismi per scoraggiarti. Un avvocato esperto di privacy ti dà un vantaggio enorme: Sa come muoversi: un avvocato conosce il GDPR a memoria e sa come scrivere richieste che colpiscono nel segno. Una lettera ben fatta può convincere LSEG a cedere subito. Ti fa risparmiare tempo: raccogliere prove, scrivere lettere e rispondere a LSEG può essere un lavoro lungo e stressante. Un avvocato lo fa al posto tuo, e lo fa bene. Aumenta le tue chance: LSEG prende più sul serio una richiesta firmata da un avvocato. E se serve andare al Garante o in tribunale, un professionista sa come impostare il caso per vincere. Risarcimento danni: se hai subito danni (conti bloccati, affari persi), un avvocato può aiutarti a chiedere un risarcimento, che da solo sarebbe difficile ottenere. Se il tuo caso è semplice (tipo un errore evidente con una sentenza di assoluzione), potresti provare a fare da solo i primi passi. Ma se la situazione è complicata o il danno è grande, contatta un esperto come RTS Reputation Services Technologies Srl (Via G. Garibaldi 91, Silvi Marina, PEC: reputationservicestechnologies@pec.it). Ti guidano con competenza e ti tolgono un bel po’ di stress.

Redazione

Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

Commenti

Nessun commento ancora.