Chieti guida la reputazione economica: le imprese top di Abruzzo e Molise

Il tessuto imprenditoriale di Abruzzo e Molise si conferma dinamico, resiliente e capace di adattarsi ai cambiamenti.

25 agosto 2025 09:50 62
Chieti guida la reputazione economica: le imprese top di Abruzzo e Molise
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Lo dimostrano i risultati emersi dall’ultima indagine condotta sulle 200 imprese leader per valore della produzione nelle due regioni, un quadro che non solo certifica la solidità del sistema industriale e commerciale, ma contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la reputazione dei territori a livello nazionale.

Il peso delle province: Chieti in testa

La provincia di Chieti si posiziona come motore trainante dell’economia regionale, con 63 imprese incluse tra le prime 200 e un valore complessivo della produzione pari a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Questo primato consolida la reputazione del territorio chietino come polo industriale e produttivo di riferimento, capace di attrarre investimenti e consolidare filiere.

Subito dietro si colloca Teramo, che con 61 aziende raggiunge i 6,1 miliardi di euro (+8%), confermando la sua vocazione manifatturiera e agroalimentare. Pescara, terza in classifica, mostra una spiccata vitalità con 40 aziende e 6,4 miliardi di produzione (+12%), a conferma di un tessuto economico diversificato, orientato all’innovazione e ai servizi.

Seguono L’Aquila con 22 imprese e 1,6 miliardi (+12%), Campobasso con 8 aziende e 0,7 miliardi (+5%) e Isernia, che pur contando appena 6 imprese in graduatoria, registra una performance significativa con 1,2 miliardi di produzione, pari a un sorprendente +38% rispetto al 2022.

I settori che rafforzano l’identità economica

La reputazione territoriale non dipende solo dal numero di imprese, ma anche dalla qualità e dal dinamismo dei comparti produttivi. In Abruzzo e Molise spiccano:

  • Industria manifatturiera, che con 5,35 miliardi resta il settore di maggiore peso, nonostante una lieve flessione (-2%).

  • Edilizia e costruzioni, in forte espansione con un +47%, a conferma del ruolo delle trasformazioni urbane e della rigenerazione territoriale.

  • Commercio all’ingrosso, che raggiunge 3,62 miliardi con una crescita del 24%, segno di una rete distributiva solida e proiettata verso nuovi mercati.

  • Automotive e trasporti, comparto cruciale con 2,6 miliardi (+17%), che rafforza la tradizione industriale abruzzese e molisana.

  • Agroalimentare, con 2,3 miliardi, che consolida il legame identitario tra imprese e territorio, valorizzando l’immagine del Made in Italy.

  • Commercio al dettaglio, che con 1,6 miliardi (+8%) testimonia l’importanza dei consumi interni e dell’economia locale.

Questi settori, pur con dinamiche differenti, contribuiscono a costruire un’immagine positiva di resilienza e innovazione, in grado di rafforzare la city reputation delle province coinvolte.

Indicatori finanziari e reputazione

Un elemento chiave per valutare la reputazione delle imprese è la capacità di generare valore e garantire sostenibilità economico-finanziaria. Nel 2023 le 200 aziende analizzate hanno raggiunto un fatturato complessivo di 25,6 miliardi, con una crescita media del 15% rispetto al 2022.

Il dato sull’Ebitda aggregato, pari a 3,6 miliardi (+51%), è indicativo di un sistema imprenditoriale solido, mentre la riduzione del debito netto complessivo (-41% rispetto al 2022) testimonia un miglioramento degli equilibri patrimoniali. L’utile aggregato ha toccato 1,5 miliardi (+49%), rafforzando ulteriormente l’immagine di un territorio competitivo.

Interessante anche l’atteggiamento delle imprese rispetto agli utili: l’82% ha scelto di reinvestire all’interno, puntando su innovazione, digitalizzazione, processi ESG e strategie di lungo periodo. Una scelta che contribuisce non solo alla crescita interna, ma anche alla reputazione collettiva del sistema territoriale.

Reputazione territoriale e nuove sfide

La fotografia delle Top 200 dimostra come Abruzzo e Molise abbiano costruito negli anni una reputazione fondata su resilienza, innovazione e capacità di adattamento. Questo rafforza l’attrattività delle province, sia in termini di investimenti esterni che di valorizzazione interna del capitale umano e imprenditoriale.

Le nuove sfide si giocano ora su più fronti:

  • digitalizzazione e intelligenza artificiale, strumenti che ridefiniscono i modelli di business;

  • criteri ESG e transizione sostenibile, sempre più centrali per la reputazione aziendale e territoriale;

  • governance e risk management, per consolidare fiducia e competitività in un contesto globale incerto.

In questo scenario, le province abruzzesi e molisane si candidano a svolgere un ruolo di primo piano nel panorama nazionale, dimostrando che la reputazione non è solo un valore immateriale, ma un vero e proprio capitale strategico che rafforza l’identità economica e sociale dei territori.

Domande frequenti

La provincia di Chieti, con 63 aziende inserite nella classifica delle Top 200 e un valore complessivo della produzione pari a 9,6 miliardi di euro, che rappresenta un incremento del 22% rispetto al 2022.
Subito dopo Chieti troviamo Teramo con 61 imprese e 6,1 miliardi di euro, Pescara con 40 aziende e 6,4 miliardi, e L’Aquila con 22 imprese per 1,6 miliardi. In Molise emergono Campobasso (8 aziende, 0,7 miliardi) e Isernia (6 aziende, 1,2 miliardi, +38%).
I comparti che trainano l’immagine e il posizionamento delle province sono: industria manifatturiera, edilizia e costruzioni, commercio all’ingrosso, automotive e trasporti, agroalimentare e commercio al dettaglio. In particolare, edilizia e costruzioni crescono del 47% e commercio all’ingrosso del 24%.
Le Top 200 hanno generato nel 2023 un fatturato complessivo di 25,6 miliardi di euro (+15% rispetto al 2022) e un Ebitda aggregato di 3,6 miliardi (+51%). Inoltre, l’utile totale di 1,5 miliardi (+49%) e la riduzione del debito netto (-41%) rafforzano la percezione di solidità e affidabilità del sistema imprenditoriale.
L’82% delle imprese ha scelto di reinvestire gli utili all’interno, puntando su innovazione tecnologica, digitalizzazione, ESG e sostenibilità. Questa strategia rafforza non solo la competitività delle singole aziende, ma anche la reputazione complessiva dei territori.
Le imprese dovranno affrontare la transizione verso modelli sostenibili, l’adozione di intelligenza artificiale e nuove tecnologie, la riorganizzazione dei processi in ottica ESG e la gestione dei rischi legati a scenari globali complessi. La capacità di adattarsi a queste sfide sarà decisiva per mantenere alta la city reputation delle province.

Redazione

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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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