Il tessuto imprenditoriale di Abruzzo e Molise si conferma dinamico, resiliente e capace di adattarsi ai cambiamenti.
Lo dimostrano i risultati emersi dall’ultima indagine condotta sulle 200 imprese leader per valore della produzione nelle due regioni, un quadro che non solo certifica la solidità del sistema industriale e commerciale, ma contribuisce anche a rafforzare l’immagine e la reputazione dei territori a livello nazionale.
La provincia di Chieti si posiziona come motore trainante dell’economia regionale, con 63 imprese incluse tra le prime 200 e un valore complessivo della produzione pari a 9,6 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente. Questo primato consolida la reputazione del territorio chietino come polo industriale e produttivo di riferimento, capace di attrarre investimenti e consolidare filiere.
Subito dietro si colloca Teramo, che con 61 aziende raggiunge i 6,1 miliardi di euro (+8%), confermando la sua vocazione manifatturiera e agroalimentare. Pescara, terza in classifica, mostra una spiccata vitalità con 40 aziende e 6,4 miliardi di produzione (+12%), a conferma di un tessuto economico diversificato, orientato all’innovazione e ai servizi.
Seguono L’Aquila con 22 imprese e 1,6 miliardi (+12%), Campobasso con 8 aziende e 0,7 miliardi (+5%) e Isernia, che pur contando appena 6 imprese in graduatoria, registra una performance significativa con 1,2 miliardi di produzione, pari a un sorprendente +38% rispetto al 2022.
La reputazione territoriale non dipende solo dal numero di imprese, ma anche dalla qualità e dal dinamismo dei comparti produttivi. In Abruzzo e Molise spiccano:
Industria manifatturiera, che con 5,35 miliardi resta il settore di maggiore peso, nonostante una lieve flessione (-2%).
Edilizia e costruzioni, in forte espansione con un +47%, a conferma del ruolo delle trasformazioni urbane e della rigenerazione territoriale.
Commercio all’ingrosso, che raggiunge 3,62 miliardi con una crescita del 24%, segno di una rete distributiva solida e proiettata verso nuovi mercati.
Automotive e trasporti, comparto cruciale con 2,6 miliardi (+17%), che rafforza la tradizione industriale abruzzese e molisana.
Agroalimentare, con 2,3 miliardi, che consolida il legame identitario tra imprese e territorio, valorizzando l’immagine del Made in Italy.
Commercio al dettaglio, che con 1,6 miliardi (+8%) testimonia l’importanza dei consumi interni e dell’economia locale.
Questi settori, pur con dinamiche differenti, contribuiscono a costruire un’immagine positiva di resilienza e innovazione, in grado di rafforzare la city reputation delle province coinvolte.
Un elemento chiave per valutare la reputazione delle imprese è la capacità di generare valore e garantire sostenibilità economico-finanziaria. Nel 2023 le 200 aziende analizzate hanno raggiunto un fatturato complessivo di 25,6 miliardi, con una crescita media del 15% rispetto al 2022.
Il dato sull’Ebitda aggregato, pari a 3,6 miliardi (+51%), è indicativo di un sistema imprenditoriale solido, mentre la riduzione del debito netto complessivo (-41% rispetto al 2022) testimonia un miglioramento degli equilibri patrimoniali. L’utile aggregato ha toccato 1,5 miliardi (+49%), rafforzando ulteriormente l’immagine di un territorio competitivo.
Interessante anche l’atteggiamento delle imprese rispetto agli utili: l’82% ha scelto di reinvestire all’interno, puntando su innovazione, digitalizzazione, processi ESG e strategie di lungo periodo. Una scelta che contribuisce non solo alla crescita interna, ma anche alla reputazione collettiva del sistema territoriale.
La fotografia delle Top 200 dimostra come Abruzzo e Molise abbiano costruito negli anni una reputazione fondata su resilienza, innovazione e capacità di adattamento. Questo rafforza l’attrattività delle province, sia in termini di investimenti esterni che di valorizzazione interna del capitale umano e imprenditoriale.
Le nuove sfide si giocano ora su più fronti:
digitalizzazione e intelligenza artificiale, strumenti che ridefiniscono i modelli di business;
criteri ESG e transizione sostenibile, sempre più centrali per la reputazione aziendale e territoriale;
governance e risk management, per consolidare fiducia e competitività in un contesto globale incerto.
In questo scenario, le province abruzzesi e molisane si candidano a svolgere un ruolo di primo piano nel panorama nazionale, dimostrando che la reputazione non è solo un valore immateriale, ma un vero e proprio capitale strategico che rafforza l’identità economica e sociale dei territori.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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