Trieste, affacciata sull’Adriatico e abbracciata dal Carso, si conferma una delle città più sorprendenti e affascinanti d’Europa. Secondo i nuovi dati diffusi da Booking.com, la città è ufficialmente entrata nella Top Ten mondiale delle mete più desiderate per il 2025, un risultato che la colloca accanto a destinazioni iconiche come Okinawa, la Patagonia e il Mar dei Caraibi.
È una notizia che segna un punto di svolta per una città a lungo considerata “di confine”, e che oggi rappresenta un ponte tra culture, mari e identità europee.
Il portale internazionale di prenotazioni ha registrato numeri che parlano chiaro: nel 2024 Trieste ha visto crescere le richieste di soggiorno del 349% rispetto all’anno precedente, e nel 2025 l’aumento è arrivato al +404%, un trend che conferma un interesse esplosivo e in costante crescita. Si tratta di un risultato che non nasce dal caso, ma da un percorso di valorizzazione graduale e coerente, dove turismo, cultura e sostenibilità si intrecciano in un modello virtuoso di sviluppo.
Non è solo il pubblico italiano a riscoprire Trieste, ma un flusso sempre più ampio di visitatori internazionali che arrivano da ogni continente. I dati mostrano un incremento record da parte di Serbia (+1630%), Croazia (+1313%), Austria (+1156%), Germania (+144%) e Australia (+598%).
Un dato particolarmente interessante riguarda il turismo balcanico, che sta scegliendo Trieste come punto di riferimento non solo per le vacanze, ma anche per investimenti, eventi culturali e scambi accademici.
Le ragioni di questo successo sono molteplici: la sua posizione strategica nel cuore dell’Europa, la qualità dell’accoglienza, l’accessibilità dei prezzi e la capacità di offrire esperienze autentiche, lontane dai circuiti turistici più inflazionati.
Trieste rappresenta oggi un equilibrio raro tra mare e collina, tra cultura mitteleuropea e mediterranea, tra modernità e memoria. Camminare lungo il Molo Audace o tra i vicoli del Borgo Teresiano significa attraversare secoli di storia, percepire il respiro del vento di bora e sentire il dialogo costante tra le identità che l’hanno costruita: italiana, slovena, austriaca, ebraica, greca.
Il vero segreto del successo di Trieste è la sua capacità di innovare senza snaturarsi.
Non si tratta di un turismo di massa, ma di un turismo esperienziale, attento all’ambiente e al valore umano dei luoghi. Il basso inquinamento luminoso, il cielo limpido e la conformazione geografica rendono la città un punto privilegiato per l’osservazione astronomica, con numerosi eventi dedicati agli appassionati di scienza e astrofisica.
Accanto a questo, la rinascita del turismo naturalistico e del benessere: i percorsi lungo il Carso, le sorgenti del Timavo e le terme moderne integrano la ricerca di salute e relax con la valorizzazione del territorio.
Il settore wellness trova nuova linfa proprio qui, dove la longevità è al centro di progetti europei dedicati al benessere fisico e mentale. Le strutture ricettive della città, spesso ricavate da edifici storici ristrutturati, offrono esperienze di soggiorno che uniscono comfort, sostenibilità e design, mantenendo intatta la bellezza architettonica del passato.
Inoltre, l’offerta gastronomica triestina si è imposta come un unicum nel panorama italiano: piatti che raccontano le influenze di Mitteleuropa e Adriatico, unendo sapori antichi e innovazione culinaria.
Trieste ha saputo evolversi con una visione sostenibile e una strategia di sviluppo equilibrata, senza inseguire modelli di turismo di massa che altrove hanno portato a un deterioramento dell’identità locale.
La città ha invece scelto un percorso opposto, puntando su esperienze di qualità, sulla formazione del personale turistico e su una comunicazione internazionale capace di valorizzare i suoi tratti distintivi: l’autenticità, la bellezza discreta, la dimensione umana.
Il porto, la Stazione Marittima e il recupero del patrimonio industriale e culturale dell’area portuale stanno diventando simboli di una nuova rigenerazione urbana intelligente, dove passato e futuro convivono.
Molti edifici storici dismessi sono stati trasformati in spazi culturali, coworking, gallerie, hotel di charme e hub per start-up creative. È in atto un nuovo modello di turismo culturale che non consuma la città, ma la abita, la racconta e la condivide.
Il visitatore non è più solo un turista, ma un ospite coinvolto in un’esperienza di partecipazione. Dalle visite teatralizzate nei caffè storici alle escursioni sulle falesie carsiche, fino ai percorsi letterari dedicati a Joyce, Svevo e Saba, Trieste invita a rallentare, a respirare, a osservare.
La reputazione di Trieste come città accogliente, sicura e innovativa si è costruita nel tempo, ma negli ultimi anni ha raggiunto una visibilità mai avuta prima.
Il merito è anche delle strategie di promozione territoriale e del lavoro di comunicazione che hanno saputo unire enti locali, operatori turistici e istituzioni culturali in una visione condivisa.
Il risultato è un’immagine coerente e internazionale di Trieste: una città della cultura, della luce e del benessere, capace di attrarre visitatori e investitori grazie alla sua qualità della vita e alla sua energia intellettuale.
Le università e i centri di ricerca, tra cui l’ICTP, la SISSA e l’Area Science Park, contribuiscono alla costruzione di un’identità innovativa, rendendo Trieste una delle capitali europee della conoscenza. Questo aspetto, unito al fascino architettonico e alla vivibilità, la posiziona come modello di città europea del futuro, dove scienza, turismo e cultura convivono in armonia.
A differenza di molte località turistiche che hanno ceduto al sovraffollamento, Trieste ha saputo gestire la crescita con equilibrio.
Gli investimenti si sono concentrati sulla riqualificazione urbana, sulla mobilità sostenibile, e sulla promozione di eventi di alto profilo culturale, come il Barcolana Sea Summit, il Trieste Film Festival e il Science+Fiction Festival.
Questi appuntamenti hanno contribuito a costruire un’immagine internazionale di città dinamica, in grado di attrarre non solo turisti, ma anche professionisti, artisti e ricercatori.
L’amministrazione locale ha lavorato per mantenere viva l’identità del territorio, valorizzando quartieri, tradizioni e attività locali.
La trasformazione di Trieste è quindi anche un caso di city branding positivo, dove il marketing territoriale si intreccia con la pianificazione urbanistica e la sostenibilità ambientale.
Oggi la città si propone come laboratorio di innovazione turistica, esempio di come le destinazioni possano crescere rispettando la loro storia, la loro gente e la loro natura.
Camminando lungo le rive al tramonto, quando il vento della bora si placa e il cielo si colora di rosa, si comprende perché Trieste sia diventata una delle destinazioni più amate al mondo.
La luce che avvolge il Golfo, i riflessi sull’acqua, il silenzio del Carso, il profumo di caffè che invade i vicoli: tutto racconta un modo di vivere autentico, umano e poetico.
Trieste non è solo una città da visitare, ma da sentire. È un luogo dove ogni dettaglio – una facciata liberty, un tramonto sul Castello di Miramare, un bicchiere di vino sulle rive – diventa parte di un racconto più grande, quello della rinascita di una città che ha saputo reinventarsi restando fedele a sé stessa.
Oggi Trieste è simbolo di crescita sostenibile, di turismo consapevole e di cultura diffusa.
Da perla nascosta dell’Adriatico a protagonista del panorama mondiale, la città dimostra che la vera bellezza non ha bisogno di clamore, ma di tempo, cura e visione.
E in questo 2025, il mondo intero sembra finalmente accorgersi di ciò che i triestini sanno da sempre: che Trieste è unica, sospesa tra mare e Carso, tra passato e futuro, tra sogno e realtà.
Cristian Nardi
Autore dell'articolo
Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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