C'è una Pescara che tutti conoscono, o credono di conoscere: quella del litorale adriatico, della movida estiva, del profilo iconico del Ponte del Mare che si staglia contro il cielo. È una città legata a un'immagine di dinamismo balneare, un luogo di passaggio e di svago
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Ma sotto questa superficie ben consolidata, Pescara sta orchestrando una trasformazione profonda e strategica della sua identità, e di conseguenza, della sua reputazione. Lontana dall'accontentarsi del ruolo di semplice località turistica, la città sta lavorando per affermarsi come un laboratorio urbano del XXI secolo, un modello di sviluppo per l'Adriatico fondato su due pilastri tanto ambiziosi quanto necessari: l'inclusione sociale e la sostenibilità ambientale.
Questo impegno non è una mera dichiarazione d'intenti, ma un percorso formalizzato dall'adesione a importanti network internazionali, come la Coalizione Internazionale delle Città Inclusive e Sostenibili (ICCAR) dell'UNESCO. Tale affiliazione non è un semplice fregio, ma il simbolo di una scelta strategica: utilizzare i principi di equità e rispetto per l'ambiente come motori per costruire un nuovo capitale reputazionale. Un capitale in grado di attrarre non solo turisti più consapevoli, ma anche talenti, investimenti e nuovi residenti, ridefinendo il suo posto sulla mappa geografica ed economica d'Italia.
La reputazione di una città si misura innanzitutto sulla sua capacità di essere "casa" per tutti i suoi cittadini. Pescara ha intrapreso un percorso deciso per tradurre il concetto di inclusione da parola a politica attiva, costruendo un'immagine di città accogliente e attenta alle fragilità.
Accessibilità come Diritto Urbano: Uno degli indicatori più potenti della reputazione inclusiva di una città è la sua fisicità: la capacità di essere percorsa e vissuta da tutti, indipendentemente dall'età o dalle abilità fisiche. Pescara ha investito in modo significativo in questo ambito attraverso l'adozione e l'aggiornamento del Piano per
l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.). Questo non è solo un adempimento normativo, ma un manifesto politico. Interventi su marciapiedi, rampe di accesso agli edifici pubblici, percorsi tattili per non vedenti e l'adeguamento dei trasporti pubblici sono azioni che comunicano un messaggio potente: Pescara è una città che non lascia indietro nessuno. La reputazione che ne deriva è quella di un luogo pragmatico e umano. Questo si estende anche al suo asset principale, il mare, con iniziative come le "spiagge per tutti", dotate di passerelle, sedie Job e servizi dedicati che rendono la costa accessibile anche a persone con mobilità ridotta, rafforzando un'immagine di ospitalità a 360 gradi.
Integrazione e Partecipazione Attiva: In un mondo sempre più globalizzato, la capacità di gestire la diversità culturale è un fattore chiave per la reputazione di una città moderna. Pescara, storicamente un crocevia di culture affacciato sull'Adriatico, lavora per essere un modello di integrazione. L'amministrazione comunale supporta centri interculturali, sportelli informativi per cittadini stranieri e progetti volti a favorire il dialogo tra le diverse comunità presenti sul territorio. Ma l'inclusione si estende oltre l'integrazione culturale. Riguarda la partecipazione attiva di tutti i cittadini alla vita pubblica. Strumenti come i consigli di quartiere, i processi di bilancio partecipativo e le consultazioni pubbliche su progetti di riqualificazione urbana sono fondamentali. Ogni volta che un cittadino si sente ascoltato, la fiducia nelle istituzioni cresce e con essa la reputazione della città come luogo democratico e reattivo. Questa strategia costruisce un forte senso di appartenenza e coesione, trasformando i residenti nei primi e più convinti ambasciatori della città.
La seconda colonna portante della nuova reputazione pescarese è la sostenibilità, interpretata in una duplice chiave: "blu" come il suo mare e "verde" come il suo tessuto urbano. In un'epoca di emergenza climatica, una città che dimostra un impegno concreto per l'ambiente guadagna un vantaggio reputazionale inestimabile.
Il Patto con il Mare (La Sostenibilità Blu): Per Pescara, il mare è identità, economia e risorsa vitale. Proteggerlo è un imperativo. La città ha ottenuto ripetutamente la Bandiera Blu, un riconoscimento internazionale che certifica non solo la qualità delle acque di balneazione, ma anche l'efficienza della depurazione, la gestione dei rifiuti e i servizi di sicurezza in spiaggia. Questo vessillo è un potentissimo strumento di marketing reputazionale, che comunica immediatamente a turisti e residenti un impegno per la salute e l'ambiente. Oltre a questo, la città è impegnata in progetti per contrastare l'erosione costiera e per la tutela dell'ecosistema marino. Anche il porto turistico "Marina di Pescara", uno dei più grandi dell'Adriatico, sta integrando pratiche più sostenibili, dalla gestione dei rifiuti delle imbarcazioni all'efficienza energetica, contribuendo a un'immagine di "porto verde" che concilia sviluppo economico e rispetto per il mare.
La Riconquista Urbana (La Sostenibilità Verde): La vera sfida si gioca però nel tessuto urbano. Pescara, città dalla crescita rapida e a tratti disordinata nel dopoguerra, sta ora cercando di invertire la rotta, puntando su mobilità dolce, riqualificazione e verde urbano.
Mobilità Sostenibile: Il Ponte del Mare è l'icona di questa visione. Con la sua doppia campata, pedonale e ciclabile, non è solo un'infrastruttura, ma il simbolo di una città che vuole ridurre la dipendenza dall'automobile. Esso si inserisce in una rete di piste ciclabili in espansione, che include un tratto strategico della Ciclovia Adriatica, un progetto di respiro nazionale che posiziona Pescara come un hub per il cicloturismo. Iniziative di bike sharing e il potenziamento del trasporto pubblico locale sono ulteriori tasselli di una strategia che costruisce una reputazione di città moderna, sana e vivibile.
Verde Urbano e Riqualificazione: La tutela e la valorizzazione di "polmoni verdi" come la Pineta Dannunziana sono cruciali. Ma la sostenibilità passa anche dalla riqualificazione di aree dismesse. Progetti di recupero di ex aree industriali o ferroviarie per trasformarle in parchi, spazi culturali o quartieri residenziali a basso impatto ambientale sono fondamentali per sanare le ferite del tessuto urbano e proiettare un'immagine di città resiliente e capace di rigenerarsi. Ogni metro quadro di asfalto che viene sostituito da verde è un investimento diretto nel benessere dei cittadini e nella reputazione della città.
La reputazione non si nutre solo di politiche sociali e ambientali, ma anche di una vibrante vita culturale e di una propensione all'innovazione. Pescara utilizza questi elementi come motori per consolidare la sua nuova identità.
Dinamismo Culturale: Superare l'immagine di città prettamente estiva richiede un'offerta culturale di qualità durante tutto l'anno. Manifestazioni storiche e prestigiose come il
Pescara Jazz, uno dei primi festival jazz in Europa, e i Premi Internazionali Flaiano, conferiscono alla città uno status culturale di alto profilo. Istituzioni come il Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna e l'Imago Museum, insieme a un tessuto di teatri e gallerie, contribuiscono a creare una narrazione di Pescara come città colta e creativa, attraendo un turismo di qualità e migliorando la vita culturale dei residenti.
Il Ruolo dell'Università: La presenza del campus dell'Università "G. d'Annunzio" è un asset strategico. È un polo di attrazione per i giovani, un centro di ricerca e innovazione che alimenta il tessuto economico e sociale. Una forte sinergia tra amministrazione comunale e ateneo può generare progetti innovativi, startup e un clima culturale vivace, costruendo una reputazione di città giovane, dinamica e orientata al futuro.
Un'analisi onesta della reputazione di Pescara non può ignorare le sfide ancora aperte, le aree di criticità che creano una dissonanza tra l'immagine proiettata e l'esperienza vissuta da alcuni cittadini. Affrontare queste sfide in modo trasparente è essenziale per rendere la reputazione solida e credibile.
Traffico e Mobilità: Nonostante gli sforzi, il traffico veicolare rimane uno dei problemi più sentiti, specialmente in alcune arterie principali. La percezione di una città congestionata può contraddire la narrazione di sostenibilità e alta qualità della vita.
Centro e Periferie: Come in molte città italiane, esiste un divario percepito tra il centro, il lungomare e le aree più periferiche, dove la qualità dei servizi e del decoro urbano può essere inferiore. Colmare questo gap è fondamentale per una reputazione di inclusione che sia autentica e non di facciata.
La Questione del Fiume: Le condizioni del fiume Pescara, le cui acque bagnano la città prima di sfociare in mare, sono state spesso oggetto di preoccupazione ambientale. L'inquinamento del fiume rappresenta un punto debole che può minare la credibilità degli sforzi di sostenibilità "blu" della costa.
La reputazione di Pescara è oggi un cantiere in piena attività. La città ha scelto consapevolmente di non subire il proprio futuro, ma di progettarlo attivamente, utilizzando le leve dell'inclusione e della sostenibilità come architravi della sua nuova identità. L'adesione a reti come quella dell'UNESCO non è un punto di arrivo, ma una dichiarazione d'impegno, una promessa verso i propri cittadini e verso il mondo.
Il percorso è complesso e le sfide non mancano. Il successo di questa transizione reputazionale dipenderà dalla capacità di Pescara di rendere le sue politiche sistemiche e non episodiche, di comunicare i suoi successi in modo efficace e, soprattutto, di affrontare le sue criticità con coraggio e trasparenza.
L'obiettivo finale è ambizioso: trasformare Pescara da una destinazione adriatica a una destinazione-modello per l'Adriatico. Una città che dimostra che è possibile coniugare dinamismo economico e coesione sociale, sviluppo turistico e tutela ambientale. Un luogo non solo da visitare, ma in cui scegliere di vivere, lavorare e investire, diventando un vero e proprio laboratorio urbano che disegna il futuro della vita sulla costa.
Redazione
Autore dell'articolo
Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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