Pescara, capoluogo abruzzese, registra il costo medio più alto d'Italia per un chilo di pasta di semola di grano duro: €2,15. Questo prezzo è nettamente superiore alla media nazionale di €1,84 e contrasta con la reputazione dell'Abruzzo come regione caratterizzata da un costo della vita generalmente più accessibile rispetto ai grandi centri urbani del Nord.
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L'Abruzzo, noto come la "Regione Verde d'Europa" , è spesso associato a un'elevata qualità della vita, un ricco patrimonio naturale e una convenienza economica che attrae residenti e turisti. Tradizionalmente, il costo medio dei beni di consumo e degli immobili è più contenuto rispetto a regioni come la Lombardia o il Lazio. Questo dato sui prezzi della pasta a Pescara, il bene simbolo della dieta italiana, rompe questo schema di convenienza, ponendo un interrogativo sulle dinamiche locali di prezzo.
Il primato di Pescara è significativo, soprattutto se confrontato con città notoriamente più costose come Roma e Milano:
Pescara: €2,15
Ancona: €2,08
Cagliari: €2,05
Firenze: €2,03
Roma: €1,97
Milano: €1,79
Palermo (la più economica): €1,33
L'associazione Assoutenti ha diffuso questo dato per lanciare un allarme sui potenziali rincari derivanti dai dazi del 107% sulla pasta italiana ipotizzati dal governo Trump.
L'introduzione di tali dazi comporterebbe un crollo delle esportazioni di pasta verso gli Stati Uniti, un mercato cruciale. Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, avverte che per recuperare i minori guadagni dal mercato USA, i produttori potrebbero essere costretti a rialzare i listini al dettaglio anche sul mercato interno. Questo scenario graverebbe ulteriormente sulle famiglie italiane, e in particolare su quelle di Pescara, che già pagano il prezzo più alto.
L'aumento generale del prezzo della pasta in Italia (un +24,2% da settembre 2021 secondo i dati Istat) è attribuibile a fattori globali e nazionali:
Guerra in Ucraina: Impatto sulle forniture di grano e materie prime.
Crisi delle materie prime: Difficoltà e rincari nella catena di approvvigionamento.
Caro-energia: Aumento dei costi di produzione e trasporto.
Mentre Pescara si proietta come una città moderna, dinamica e sul mare, questo dato sulla pasta introduce una nota di criticità economica. Per mantenere e rafforzare la sua reputazione positiva e l'attrattiva dell'Abruzzo, è essenziale che le autorità locali e le associazioni di categoria monitorino e agiscano su queste anomalie di prezzo.
La sfida per Pescara e l'Abruzzo è duplice:
Indagare sulle ragioni che portano il prezzo di un bene primario come la pasta ad essere il più alto d'Italia, nonostante la percezione di un costo della vita inferiore.
Mitigare l'impatto di eventuali rincari futuri causati dai dazi, tutelando il potere d'acquisto dei cittadini.
Il dato sulla pasta rappresenta un segnale che, se non gestito, potrebbe intaccare l'immagine dell'Abruzzo come terra di qualità accessibile. La reputazione di una regione si fonda non solo sui suoi paesaggi e sulla sua storia, ma anche sulla sostenibilità economica per i suoi abitanti.
Cristian Nardi
Autore dell'articolo
Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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