Un viaggio lungo vent'anni alla scoperta delle aziende pioniere che hanno trasformato la regione in un laboratorio di sostenibilità, dall'agricoltura biologica all'economia circolare, passando per le energie rinnovabili. Un modello di sviluppo che coniuga profitto e tutela del pianeta, dimostrando che un'altra via è possibile
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L'Abruzzo, terra di parchi e riserve naturali, incastonata tra le vette dell'Appennino e le acque dell'Adriatico, ha saputo coltivare, negli ultimi due decenni, un'economia che rispecchia la sua anima verde. A partire dagli anni 2000, un manipolo di imprenditori visionari ha iniziato a scommettere su un modello di sviluppo diverso, basato sul rispetto dell'ambiente, sull'innovazione tecnologica e su un profondo legame con il territorio. Oggi, quella che era una nicchia è diventata una realtà consolidata, un ecosistema virtuoso di aziende che stanno ridisegnando il futuro della regione, e non solo. Questo è un viaggio alla scoperta delle eccellenze "green" abruzzesi, storie di uomini e donne che hanno creduto in un'utopia e l'hanno trasformata in un solido presente.
All'inizio del nuovo millennio, mentre il mondo si interrogava sulle prime, evidenti conseguenze del cambiamento climatico, in Abruzzo c'era già chi praticava un'agricoltura rispettosa dei cicli della natura e chi guardava al sole e al vento come a fonti inesauribili di energia pulita. Sono stati questi i pionieri, coloro che hanno aperto la strada, spesso tra lo scetticismo generale e le difficoltà burocratiche.
Nel settore agricolo, nomi come l'Azienda Agricola Persiani e Casal Thaulero hanno rappresentato un punto di riferimento. Già nei primi anni 2000, hanno intrapreso con coraggio la via del biologico, eliminando pesticidi e fertilizzanti chimici, riscoprendo varietà autoctone e promuovendo una filiera corta e trasparente. La loro filosofia non si limitava alla produzione di cibo sano, ma abbracciava un concetto più ampio di custodia del territorio, di preservazione della biodiversità e di valorizzazione del paesaggio rurale. Queste aziende hanno dimostrato che è possibile produrre eccellenze enogastronomiche, apprezzate in Italia e all'estero, senza compromettere l'equilibrio degli ecosistemi.
Parallelamente, il settore delle energie rinnovabili muoveva i suoi primi passi. Mentre l'idroelettrico vantava già una solida tradizione in una regione ricca di corsi d'acqua, il fotovoltaico e l'eolico rappresentavano una frontiera ancora inesplorata. Aziende come I-Green Srl hanno avuto il merito di credere nel potenziale dell'energia solare, proponendo soluzioni innovative per l'efficienza energetica a imprese e privati. Il loro lavoro di consulenza e installazione di impianti ha contribuito a diffondere una nuova cultura energetica, basata sull'autoproduzione e sulla riduzione degli sprechi. Sebbene la crescita delle rinnovabili in Abruzzo sia stata a lungo modesta, come sottolineato da recenti rapporti di Legambiente, queste realtà pioniere hanno gettato le basi per lo sviluppo futuro del settore, che oggi vede la nascita di comunità energetiche come "Genesis", volte a coinvolgere attivamente cittadini e imprese nella transizione ecologica.
La vera svolta, quella che ha proiettato l'Abruzzo all'avanguardia della sostenibilità a livello nazionale, è arrivata con l'affermazione dei principi dell'economia circolare. Un modello che rompe con lo schema lineare "produci, consuma, getta" per abbracciare un approccio rigenerativo, in cui ogni scarto è concepito come una nuova materia prima.
In questo campo, il ruolo di Fater S.p.A., joint venture tra Procter & Gamble e il Gruppo Angelini, è stato a dir poco rivoluzionario. Nello stabilimento di Pescara, l'azienda, nota per la produzione di pannolini, ha sviluppato e brevettato un processo tecnologico unico al mondo per il riciclo dei prodotti assorbenti usati. Da un rifiuto complesso e difficile da smaltire, Fater è in grado di ricavare plastica, cellulosa e polimero super assorbente di altissima qualità, pronti per essere riutilizzati in nuovi cicli produttivi. Questa innovazione, oltre a rappresentare un enorme passo avanti nella gestione dei rifiuti urbani, ha un impatto ambientale straordinario, riducendo le emissioni di CO2 e il consumo di materie prime vergini. La tecnologia di Fater è un esempio lampante di come la ricerca e lo sviluppo, applicati alla sostenibilità, possano generare valore economico e, al contempo, risolvere problemi ambientali di vasta portata.
Un'altra eccellenza abruzzese nel campo dell'economia circolare è Maco Srl di San Giovanni Teatino. L'azienda ha realizzato il primo centro in Italia per il recupero degli scarti di cartongesso. Grazie a un processo di macinazione e vagliatura, il gesso viene separato dal cartone e trasformato in una materia prima seconda, pronta per essere impiegata nella produzione di nuovo cartongesso o come ammendante in agricoltura. L'impegno di Maco ha permesso di sottrarre alla discarica tonnellate di materiali, dimostrando che anche i rifiuti edili possono avere una seconda vita.
Queste esperienze, premiate e riconosciute a livello nazionale, testimoniano la vitalità di un tessuto imprenditoriale capace di innovare e di cogliere le sfide della transizione ecologica come opportunità di crescita e di competitività.
L'approccio alla sostenibilità in Abruzzo non si esaurisce in singoli settori, ma si esprime al meglio in modelli di business integrati, dove l'attenzione all'ambiente pervade ogni aspetto dell'attività aziendale. L'Azienda Agricola Aureli Mario, nella Piana del Fucino, ne è un esempio emblematico. Specializzata nella produzione di ortaggi, l'azienda ha fatto della sostenibilità il proprio marchio di fabbrica.
Il fiore all'occhiello di Aureli è l'impianto di biogas, alimentato esclusivamente con i sottoprodotti delle coltivazioni. Questo sistema permette all'azienda di essere completamente autonoma dal punto di vista energetico. Ma non solo: il calore prodotto dall'impianto viene recuperato per riscaldare le serre, riducendo drasticamente il consumo di combustibili fossili. Il digestato, ovvero il materiale residuo del processo di digestione anaerobica, viene utilizzato come fertilizzante naturale sui terreni, chiudendo il cerchio e riducendo del 50% l'impiego di concimi chimici.
Il modello Aureli dimostra come sia possibile creare un sistema a ciclo chiuso, in cui ogni elemento è interconnesso e contribuisce all'efficienza e alla sostenibilità dell'insieme. È un'agricoltura che non solo produce cibo di alta qualità, ma che genera anche energia pulita, riduce i rifiuti e migliora la fertilità del suolo.
L'eredità dei pionieri è stata raccolta da una nuova generazione di imprenditori che, con creatività e competenza, sta portando avanti la rivoluzione verde in Abruzzo. Il concorso "Oscar Green", promosso da Coldiretti, ha premiato negli anni numerose realtà innovative. Tra queste, spicca "Le Favole di Gaia" di Annalisa Mastrogiuseppe, un'azienda bioagrituristica specializzata nell'adozione di bio-orti, un modo per riavvicinare i consumatori alla terra e alla stagionalità dei prodotti.
Anche il mondo dell'industria e dei servizi sta vivendo una profonda trasformazione. Grazie a iniziative come il programma "Crescibusiness Progettiamo Sostenibile" di Intesa Sanpaolo e alla nascita di reti di imprese per la sostenibilità promosse da Confindustria Abruzzo, sempre più aziende stanno integrando i criteri ESG (Environmental, Social, Governance) nelle loro strategie. Realtà come Gruppo Metron offrono consulenze specializzate per l'analisi del ciclo di vita dei prodotti (LCA) e la riduzione dell'impronta di carbonio, aiutando altre imprese a intraprendere il percorso della sostenibilità.
Il futuro dell'economia green in Abruzzo appare promettente, ma non privo di sfide. Come evidenziato dal rapporto ASviS 2023, la regione ha compiuto notevoli progressi in ambiti come la raccolta differenziata e la salute, ma deve ancora accelerare sulla decarbonizzazione dei trasporti e sulla gestione sostenibile del territorio. La burocrazia e l'accesso al credito per gli investimenti green rimangono ostacoli importanti per molte piccole e medie imprese.
Tuttavia, la direzione è tracciata. Le aziende abruzzesi hanno dimostrato che la sostenibilità non è un costo, ma un investimento strategico che genera innovazione, competitività e occupazione. Hanno saputo trasformare un patrimonio naturale unico in un vantaggio competitivo, creando un modello di sviluppo che tiene insieme l'uomo e l'ambiente. La storia di queste imprese è la prova che un'economia più giusta, più pulita e più resiliente non è solo un'aspirazione, ma una realtà concreta, che in Abruzzo ha trovato una delle sue espressioni più autentiche e promettenti. Il cuore verde d'Italia continua a battere, e il suo ritmo è quello di un futuro sostenibile.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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Sindaco Masci Carlo