CityLife rappresenta una delle più significative opere di rigenerazione urbana a Milano, sorta sull'area che un tempo ospitava la storica Fiera Campionaria. Questo quartiere all'avanguardia è stato concepito per ridefinire il concetto di vita metropolitana, ponendo al centro la sostenibilità, il benessere dei cittadini e l'integrazione di servizi d
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CityLife sorge come un emblema della trasformazione milanese, un capitolo audace e avveniristico scritto sulle pagine di una storia urbana densa di significato. Laddove un tempo si ergeva il cuore pulsante dell'industria e del commercio italiano, la Fiera Campionaria, oggi si dispiega un paesaggio che ridefinisce il concetto stesso di metropoli. La riconversione di quest'area non è stata una semplice sostituzione edilizia, ma una profonda rigenerazione, una metamorfosi che ha saputo onorare il passato proiettando la città in una nuova dimensione di vivibilità e prestigio internazionale. La genesi del quartiere affonda le sue radici in una visione ambiziosa, quella di creare non solo un nuovo distretto, ma un ecosistema urbano completo, un luogo dove le funzioni residenziali, lavorative, commerciali e ricreative potessero fondersi in un equilibrio armonico e sostenibile. Il bando internazionale lanciato per la sua progettazione ha richiamato le menti più brillanti dell'architettura mondiale, un segnale inequivocabile della volontà di creare qualcosa di unico. La scelta è ricaduta su un trio di archistar dai linguaggi stilistici inconfondibili e apparentemente divergenti: Zaha Hadid, con le sue forme fluide e organiche; Arata Isozaki, con il suo rigore modernista e la sua eleganza verticale; Daniel Libeskind, con la sua estetica frammentata e densa di memoria storica. A questa triade si è aggiunto in seguito lo studio BIG di Bjarke Ingels, incaricato di disegnare il futuro accesso al quartiere, a testimonianza di un progetto in continua evoluzione.
La vera sfida, magistralmente vinta, è stata quella di far dialogare queste diverse poetiche architettoniche, creando un insieme coeso che fosse più della somma delle sue singole parti. Il principio cardine che ha guidato ogni scelta è stata la ricerca di una qualità della vita superiore, un obiettivo perseguito attraverso la drastica riduzione del traffico veicolare, confinato nel sottosuolo, e la creazione di un'immensa oasi pedonale. Questo ha permesso di restituire lo spazio ai cittadini, trasformando strade e piazze in luoghi di incontro, socialità e benessere. La sostenibilità non è stata un'aggiunta successiva, ma il DNA stesso del progetto, integrata in ogni aspetto: dalla scelta dei materiali alla gestione delle risorse energetiche, dalla progettazione del verde alla promozione della mobilità dolce. CityLife si è posta fin da subito come un laboratorio a cielo aperto per un nuovo urbanesimo, un modello che bilancia l'alta densità abitativa e lavorativa con ampi spazi aperti, dimostrando che sviluppo e rispetto per l'ambiente possono e devono procedere di pari passo. Il quartiere è diventato una nuova centralità per Milano, non in competizione con il centro storico, ma come suo complemento moderno, un polo di attrazione capace di generare valore, cultura e innovazione, incarnando l'anima dinamica e proiettata al futuro della città.
Il tessuto architettonico di CityLife è una sinfonia di forme e volumi che ha ridisegnato in modo indelebile lo skyline di Milano, introducendo un nuovo canone di bellezza contemporanea.
Il cuore visivo e funzionale del distretto è senza dubbio la Piazza Tre Torri, uno spazio pubblico di respiro europeo su cui si affacciano i tre grattacieli che sono diventati il simbolo del quartiere. La Torre Isozaki, soprannominata "Il Dritto", si slancia verso il cielo con i suoi cinquanta piani di vetro e acciaio, un monolite di pura eleganza e rigore formale che riflette il cielo mutevole della Lombardia. Al suo fianco, la Torre Hadid, "Lo Storto", si avvita su se stessa in una torsione dinamica e sensuale, una scultura abitabile che sembra sfidare le leggi della statica, incarnando la cifra stilistica inconfondibile della sua creatrice. A completare questo dialogo verticale interviene la Torre Libeskind, "Il Curvo", il cui profilo concavo si piega come in un inchino riverente verso le altre due, chiudendo idealmente l'abbraccio della piazza. Quest'ultima non è solo un vuoto architettonico, ma il vero fulcro della vita del quartiere, un connettore tra il mondo del business e quello del tempo libero, servito direttamente dalla fermata della metropolitana M5 che porta il suo nome. Attorno a questo nucleo si sviluppa il CityLife Shopping District, un'esperienza commerciale che supera il concetto di centro commerciale tradizionale. Si tratta di un percorso fluido che alterna spazi interni ed esterni, gallerie coperte e piazze all'aperto, offrendo un mix curato di negozi, ristoranti di alta qualità, servizi e un cinema multisala.
Le residenze rappresentano l'altra anima del progetto, concepite per offrire un abitare esclusivo e immerso nel verde. Gli edifici progettati da Zaha Hadid lungo via Senofonte si distinguono per i loro profili sinuosi, con ampi terrazzi che si muovono come onde, creando un effetto di leggerezza e continuità con il paesaggio circostante. Le abitazioni firmate da Daniel Libeskind in via Spinola, invece, presentano un linguaggio più spigoloso e scultoreo, con volumi sfaccettati e un gioco di materiali che crea un forte dinamismo visivo, dialogando con il tessuto urbano più consolidato. Entrambi i complessi residenziali sono concepiti come parte integrante del vasto parco pubblico, il vero polmone verde di CityLife.
Con i suoi oltre centosettantamila metri quadrati, il parco è un capolavoro di architettura del paesaggio, un susseguirsi di ambienti diversi che invitano alla scoperta: dagli Orti Fioriti, un'area dedicata alla biodiversità e alla didattica, alle aree fitness attrezzate, dagli spazi gioco per i bambini alle ampie distese erbose per il relax. Il parco è anche un museo a cielo aperto grazie ad ArtLine, un percorso di arte pubblica con installazioni permanenti di artisti internazionali, che arricchisce l'esperienza di chi lo attraversa, fondendo natura, architettura e cultura in un'unica, straordinaria passeggiata.
Vivere, lavorare e trascorrere il proprio tempo a CityLife significa abbracciare uno stile di vita che pone il benessere della persona al centro di tutto. L'impatto del quartiere sulla quotidianità dei suoi abitanti e dei suoi visitatori è tangibile e profondo. L'assenza quasi totale di automobili in superficie crea un'atmosfera di quiete e sicurezza rara in una grande metropoli, incoraggiando le persone a muoversi a piedi o in bicicletta, a riappropriarsi dello spazio pubblico e a godere della qualità dell'aria. La presenza di servizi di prossimità, come l'asilo nido, e di strutture per lo sport e il tempo libero, come i nuovi campi da padel e pickleball, contribuisce a creare una comunità coesa e attiva, un vero e proprio "quartiere dei quindici minuti" dove tutto ciò che serve è facilmente raggiungibile. Questo impegno per la creazione di un ambiente eccezionale non è rimasto una mera dichiarazione di intenti, ma è stato sancito da riconoscimenti di portata globale che ne attestano l'eccellenza.
CityLife è entrato nella storia come il primo distretto al mondo ad aver ottenuto il livello Platino, il più alto possibile, per tre delle più prestigiose certificazioni internazionali in ambito di sostenibilità e benessere. La certificazione LEED for Cities and Communities valuta le performance ambientali su scala di quartiere, premiando l'efficienza energetica, la gestione sostenibile delle acque e dei rifiuti e la mobilità a basso impatto. La WELL for Community si concentra invece sulla salute e sul benessere delle persone, analizzando fattori come la qualità dell'aria e della luce, il comfort acustico, l'accesso a cibo sano e le opportunità di attività fisica e interazione sociale. Infine, la certificazione SITES for Existing Landscape riconosce l'eccellenza nella progettazione e gestione sostenibile del paesaggio, valorizzando la biodiversità, la conservazione delle risorse naturali e il contributo del verde al benessere della comunità.
Ottenere il massimo punteggio in tutte e tre le categorie è un primato che posiziona CityLife come un punto di riferimento assoluto a livello mondiale per la rigenerazione urbana sostenibile. Il futuro del quartiere, con il completamento di CityWave, il progetto dello studio BIG, promette di arricchire ulteriormente questo modello. L'iconica struttura a portico, sormontata da un tetto di pannelli fotovoltaici, non solo creerà un nuovo e spettacolare ingresso al distretto da Largo Domodossola, ma genererà energia pulita e offrirà un vasto spazio pubblico coperto, protetto e vivibile tutto l'anno. In definitiva, CityLife, un progetto interamente controllato dal Gruppo Generali, trascende la sua natura di complesso immobiliare per diventare un potente simbolo della capacità di Milano di reinventarsi, un manifesto di innovazione, sostenibilità e bellezza che serve da ispirazione per le città del futuro.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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