Si ? tenuta oggi a Roma, presso l?Istituto dell?Enciclopedia Italiana Treccani, la presentazione della nuova ricerca L'Italia e la sua reputazione ? Le Città, frutto di un lavoro congiunto tra italiadecide e Intesa Sanpaolo. Lo studio rappresenta un ulteriore tassello di un ampio programma avviato nel 2018 per analizzare la reputazione dell?Itali
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Si è tenuta oggi a Roma, presso l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, la presentazione della nuova ricerca “L’Italia e la sua reputazione – Le Città”, un’indagine che rappresenta un tassello fondamentale di un percorso avviato nel 2018 da italiadecide con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Lo studio si colloca all’interno di un programma pluriennale dedicato all’analisi della reputazione del Paese nei suoi settori chiave: dal sistema universitario al turismo, fino alla giustizia civile.
L’iniziativa parte da una constatazione: nel contesto globale, le classifiche e i ranking internazionali influenzano in modo decisivo l’immagine delle nazioni e delle loro città. Tuttavia, tali classifiche spesso si basano su indicatori standardizzati che non tengono conto delle specificità locali, creando narrazioni parziali o distorte. La ricerca presentata oggi ha dunque un obiettivo ambizioso: misurare il valore percepito delle città italiane superando i cliché e le classifiche generiche, per restituire un quadro più aderente all’esperienza quotidiana dei cittadini che vivono e animano gli spazi urbani.
Il cuore dello studio è una critica puntuale ai ranking globali sulle città. Questi strumenti, diffusi da organismi internazionali o società di consulenza, hanno un impatto significativo sul modo in cui governi, imprese e opinione pubblica percepiscono le città. Tuttavia, presentano limiti evidenti:
Uniformità dei parametri: applicare lo stesso set di indicatori a città profondamente diverse – per dimensione, contesto socioeconomico, tradizione culturale – genera confronti forzati.
Eccesso di fama mediatica: alcune città godono di una visibilità sproporzionata che tende a cristallizzare stereotipi, positivi o negativi, difficili da superare.
Scarsa trasparenza: la metodologia di molti ranking resta poco chiara e raramente include la prospettiva dei cittadini.
La ricerca di italiadecide e Intesa Sanpaolo, elaborata con il contributo metodologico di Makno, intende ribaltare questa logica. Al centro dell’analisi non ci sono solo numeri e indici, ma le percezioni dirette della popolazione.
Il cuore empirico dello studio è rappresentato da una survey online che ha coinvolto 1.200 cittadini residenti in dieci importanti città italiane: Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Verona. L’indagine ha esplorato in profondità la percezione che i residenti hanno della qualità urbana, attraverso domande che hanno toccato tutti gli aspetti della vita quotidiana: sicurezza, mobilità, servizi, ambiente, cultura, opportunità di lavoro.
Un dato emerge con chiarezza: le città di medie dimensioni ottengono i risultati migliori. Bologna guida la classifica delle percezioni positive, riconosciuta come un modello di equilibrio tra qualità della vita, servizi e vitalità economica. Seguono Verona e Bergamo, premiate soprattutto per sostenibilità ambientale, sicurezza e infrastrutture efficienti.
Milano, motore economico e culturale del Paese, si distingue per opportunità lavorative, innovazione e offerta culturale, ma risulta penalizzata sul piano della vivibilità, a causa del costo elevato e della percezione di una città frenetica e poco accogliente.
Roma, Napoli e Palermo, pur mantenendo un’alta reputazione culturale e sociale, soffrono invece di giudizi negativi riguardo a sicurezza, trasporto pubblico e gestione dei servizi. Questo scarto evidenzia come la ricchezza storica e culturale non sia sufficiente, da sola, a compensare le carenze strutturali e organizzative.
Un aspetto particolarmente interessante della ricerca è l’analisi delle differenze di percezione per genere. Le donne risultano più attente e critiche su temi come la qualità ambientale, la salute pubblica e la sicurezza urbana. Questi elementi vengono percepiti come centrali per garantire una vita quotidiana sostenibile e serena.
Tale dato apre riflessioni di rilievo: la crescente centralità del punto di vista femminile nelle dinamiche sociali e politiche potrebbe orientare le agende urbane verso una maggiore attenzione a vivibilità, inclusione e sostenibilità ambientale.
Lo studio individua 15 fattori reputazionali, raggruppati in cinque aree strategiche che rappresentano l’ossatura della percezione urbana:
Sicurezza pubblica – include la protezione da reati e la percezione di sicurezza negli spazi comuni.
Qualità ambientale e decoro urbano – dalla pulizia delle strade alla gestione dei rifiuti, fino alla presenza di aree verdi.
Infrastrutture e accesso ai servizi – trasporti pubblici, sanità, istruzione, digitalizzazione.
Valori economici e produttività – opportunità di lavoro, sostegno all’impresa, competitività del territorio.
Vitalità sociale e culturale – qualità dell’offerta culturale, coesione comunitaria, eventi e iniziative.
Questa griglia permette di andare oltre i singoli indicatori e restituire una visione integrata della reputazione urbana, in cui aspetti materiali e immateriali si intrecciano.
Non mancano le criticità. La ricerca evidenzia un basso livello di soddisfazione per pulizia e ordine urbano, con un divario marcato tra Nord e Sud. Le città del Mezzogiorno sono percepite come meno curate, meno sicure e con servizi sanitari meno efficienti.
Le grandi metropoli, pur avendo maggiori risorse, faticano a garantire sicurezza e trasporti all’altezza delle aspettative. Tuttavia, il quadro non è solo negativo: lo studio sottolinea l’esistenza di un forte potenziale inespresso.
Le città italiane, se valorizzassero meglio le loro identità territoriali, potrebbero rafforzare la loro attrattività nazionale e internazionale. È questo il nodo cruciale: la reputazione urbana non è un destino immutabile, ma una risorsa che può essere costruita, migliorata e comunicata.
Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni operative per le istituzioni e gli attori locali. Tra le principali:
Integrare ambiente, innovazione e inclusione sociale nelle politiche urbane.
Colmare lo scollamento tra immagine interna ed esterna delle città, lavorando su una narrazione autentica e coerente.
Valorizzare le identità territoriali, evitando l’omologazione culturale che spesso caratterizza le metropoli globali.
Promuovere un approccio partecipativo, coinvolgendo i cittadini nei processi di decisione e nella definizione delle priorità urbane.
Il progetto di italiadecide e Intesa Sanpaolo sottolinea una verità fondamentale: la reputazione delle città non è solo una questione di immagine, ma un fattore strategico per lo sviluppo sostenibile, la coesione sociale e la competitività del Paese.
Un territorio con una reputazione solida attrae investimenti, talenti e turismo, rafforza il senso di appartenenza dei residenti e genera fiducia nei confronti delle istituzioni. Al contrario, una cattiva reputazione rischia di alimentare la sfiducia, frenare l’innovazione e ridurre le opportunità di crescita.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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