Vigonza, auto incendiate e scorta al sindaco: «Non basta bruciare una macchina per fermare la legalità»

A Vigonza, in provincia di Padova, il primo cittadino Gianmaria Boscaro si è trovato al centro di una vicenda che intreccia abusi edilizi, sentenze, intimidazioni e minacce. Due incendi, un clima di forte tensione e persino la necessità di una vigilanza speciale hanno segnato gli ultimi mesi della sua amministrazione.

21 agosto 2025 16:18 95
Vigonza, auto incendiate e scorta al sindaco: «Non basta bruciare una macchina per fermare la legalità»
0/5

VIGONZA

San Basilio

Condividi la tua esperienza

Recensione onesta e rispettosa: aiuti chi sta scegliendo dove vivere.

Lascia una recensione

Grazie! Le recensioni aiutano la community a capire meglio i quartieri.

3 minuti di lettura

Tutto ha avuto origine da una pratica urbanistica che il Comune non poteva ignorare. In via Rigato, una società privata era stata accusata di un abuso edilizio. La vicenda è arrivata fino ai giudici amministrativi: prima il TAR e poi il Consiglio di Stato hanno confermato l’irregolarità. «Non c’erano alternative – ha spiegato Boscaro – la sentenza andava eseguita».

La decisione di dare seguito al provvedimento ha scatenato ritorsioni pesanti. La notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2024, due auto appartenenti al responsabile dell’ufficio tecnico sono state incendiate davanti alla sua abitazione. In casa c’erano anche la moglie e i parenti: un gesto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia. Gli investigatori hanno collegato l’episodio a persone vicine ai proprietari dell’area contestata, oggi agli arresti domiciliari.


Pochi mesi dopo, a settembre, un secondo incendio ha colpito un’altra famiglia che aveva denunciato gli abusi edilizi. Le fiamme hanno lambito anche la facciata della loro abitazione. Dalle intercettazioni è poi emerso che anche l’auto del sindaco era un possibile obiettivo.

Per questo motivo la Prefettura ha disposto una vigilanza speciale: per diverse settimane una pattuglia dei carabinieri ha stazionato sotto casa di Boscaro, a tutela sua e della sua famiglia. «È stato un periodo complesso – racconta – ma ho sentito la vicinanza delle istituzioni e ringrazio il prefetto di Padova, Giuseppe Forlenza, per il sostegno».


Il primo cittadino lega questi episodi a un fenomeno più ampio. «Spesso si pensa che certe intimidazioni riguardino solo il Sud o le mafie. Non è così: anche al Nord ci sono pressioni forti, soprattutto nel campo urbanistico, dove si intrecciano interessi privati e conflitti sulle regole. Non sempre è criminalità organizzata: talvolta è la mentalità del sopruso, l’idea che lo Stato sia un ostacolo».

Di fronte a questa realtà, secondo Boscaro serve una risposta duplice: educativa e repressiva. «Bisogna far capire che le istituzioni non sono un nemico e allo stesso tempo garantire protezione a chi le rappresenta. Se passa il messaggio che minacce e incendi possano far cambiare decisioni, allora la fiducia collettiva si sgretola».


Nonostante le difficoltà, Boscaro non ha mai pensato di lasciare l’incarico. «Ho scelto di fare il sindaco per difendere la mia comunità e non potevo accettare che pochi individui condizionassero la vita di tutti. Abbiamo risposto con la legge, non con la vendetta. Ora spero che questa pagina possa chiudersi e che Vigonza torni a respirare un clima sereno, quello che i cittadini meritano».

Domande frequenti

Le tensioni sono nate dall’esecuzione di una sentenza relativa a un abuso edilizio in via Rigato. Il TAR e successivamente il Consiglio di Stato hanno confermato l’irregolarità, imponendo l’intervento dell’amministrazione comunale.
Il sindaco è Gianmaria Boscaro, avvocato e primo cittadino di Vigonza, Comune di circa 23 mila abitanti in provincia di Padova.
Due incendi: il primo contro le auto di un funzionario comunale, il secondo nei pressi della casa di una famiglia che aveva denunciato gli abusi. Entrambi collegati all’esecuzione della sentenza urbanistica.
Le indagini hanno individuato due soggetti ritenuti vicini ai proprietari dell’area interessata dall’abuso edilizio. Entrambi sono stati posti agli arresti domiciliari.
Sì. Dalle intercettazioni è emerso che i responsabili avevano preso di mira anche l’auto del sindaco, ipotizzando un attentato contro di lui.
Dopo il secondo incendio, la Prefettura ha disposto una vigilanza speciale: una pattuglia dei carabinieri ha presidiato per settimane l’abitazione del sindaco.
Ha dichiarato di non aver mai pensato di dimettersi. Ha scelto di proseguire il suo mandato per difendere la comunità, sottolineando che la risposta alle minacce deve venire dalla legge, non dalla vendetta.
Secondo Boscaro, non si tratta di episodi limitati al Sud o legati solo alla criminalità organizzata: anche al Nord vi sono forti pressioni, soprattutto nei settori urbanistici, spesso frutto di interessi privati e conflitti con le regole.
Una risposta doppia: educativa, per far capire che lo Stato non è un nemico; repressiva, per garantire sicurezza e protezione a chi amministra la cosa pubblica.
Che non basta bruciare un’auto o minacciare un funzionario per cambiare le regole. La comunità deve continuare a credere nello Stato e nella legalità, senza lasciarsi intimidire da pochi individui.

Redazione

Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

Commenti

Nessun commento ancora.

Vigonza

Sindaco Boscaro Gianmaria

Articoli Locali

Links