Presentata la visione strategica per trasformare la città adriatica in un hub sostenibile e resiliente. Partecipazione dei cittadini, tecnologia e lotta alla criminalità sono i pilastri di un progetto che guarda oltre il prossimo decennio
MONTESILVANO – Dalla gestione del traffico sulla via Vestina alla protezione di una costa minacciata dall'erosione, passando per la sicurezza urbana e la coesione sociale. Montesilvano lancia la sua sfida più ambiziosa con il piano strategico "Montesilvano Domani", un documento programmatico che mira a traghettare la città verso un futuro da "smart city" integrata, sostenibile e sicura. L'obiettivo dichiarato dall'amministrazione è chiaro: superare la logica dell'emergenza e della gestione ordinaria per adottare una visione di lungo periodo, capace di rispondere alle complesse sfide del presente, prima fra tutte quella climatica.
Con i suoi oltre 50.000 abitanti e un ruolo chiave nel tessuto economico e turistico della costa abruzzese, Montesilvano si confronta con le tipiche criticità di un centro urbano in rapida espansione. La pressione antropica estiva, la dipendenza da un modello turistico stagionale e un'urbanizzazione che richiede costanti interventi di manutenzione e adeguamento sono solo alcuni dei nodi da sciogliere. A questo si aggiunge la necessità di una sicurezza percepita che sia all'altezza delle aspettative dei residenti e la consapevolezza di trovarsi in prima linea di fronte agli effetti del cambiamento climatico. È in questo contesto che si inserisce il piano "Montesilvano Domani", non come un libro dei sogni, ma come una cassetta degli attrezzi per costruire soluzioni concrete.
Il documento si articola attorno ad alcuni assi strategici fondamentali.
Sostenibilità e Ambiente: Il primo fronte d'azione è quello della transizione ecologica. Il piano prevede incentivi per l'adozione di energie rinnovabili negli edifici pubblici e privati e la promozione di un'economia circolare per la gestione dei rifiuti. Occhi puntati anche sulla tutela delle risorse idriche, con un monitoraggio costante del fiume Saline, e sulla protezione del litorale attraverso interventi di ripascimento "morbido" e sostenibile.
Mobilità Metropolitana: Addio al traffico come destino ineluttabile. La visione è quella di una mobilità integrata. Sul tavolo ci sono il potenziamento del trasporto pubblico locale, con un focus sul miglioramento del collegamento con Pescara, e lo sviluppo di una rete ciclabile capillare che unisca la riviera con i quartieri interni. Si punta inoltre all'adozione di "zone 30" e aree a traffico calmierato per aumentare la sicurezza stradale e restituire spazio ai pedoni.
Sicurezza Urbana Integrata: Il tema della criminalità viene affrontato con un approccio duplice. Da un lato, si prevede l'implementazione di tecnologie avanzate, come sistemi di videosorveglianza intelligenti e illuminazione a LED adattiva. Dall'altro, e qui sta la novità, si punta con forza sulla "sicurezza partecipata". "Un'area ben illuminata e vissuta dalla comunità è il primo deterrente contro il degrado e la criminalità", si legge nel piano. Saranno quindi promossi progetti di rigenerazione di aree abbandonate e il sostegno a iniziative di "controllo di vicinato" per rafforzare la coesione sociale e il presidio del territorio.
Una Città Inclusiva: Il piano pone una forte enfasi sul non lasciare indietro nessuno. Sono previsti interventi per l'abbattimento sistematico delle barriere architettoniche, il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare per anziani e persone con disabilità, e la creazione di nuovi centri di aggregazione intergenerazionali.
Forse l'elemento più innovativo del piano non risiede tanto negli obiettivi, quanto nel metodo. L'amministrazione dichiara di voler superare il modello decisionale "dall'alto verso il basso" per abbracciare un percorso di co-progettazione. "L'era delle decisioni calate dall'alto è conclusa", spiega un portavoce. "L'obiettivo è trasformare ogni cittadino in un protagonista attivo, un co-designer del futuro della città". Strumenti come workshop di quartiere, bilanci partecipativi e piattaforme digitali per la raccolta di idee saranno la spina dorsale di questo nuovo approccio, con il fine di garantire che i progetti rispondano ai bisogni reali della popolazione.
Il successo di una visione così ambiziosa dipenderà, inevitabilmente, dalla sua concreta attuazione. Le principali incognite restano legate al reperimento dei fondi necessari – con un occhio di riguardo alle opportunità offerte dal PNRR e dai bandi europei – e alla capacità di mantenere una continuità amministrativa sul lungo periodo. Gli esperti di urbanistica avvertono che la vera sfida sarà trasformare l'entusiasmo della fase progettuale in un processo strutturato e costante, capace di superare le resistenze burocratiche e di ottenere un consenso ampio e duraturo.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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