Marche: la top classifica delle aziende con la migliore reputazione nel green

La regione Marche, culla di un'economia tradizionalmente legata al saper fare manifatturiero e a un paesaggio mozzafiato, sta vivendo una profonda e silenziosa rivoluzione: una transizione ecologica guidata da un numero crescente di aziende che hanno scelto di investire con decisione nel "green".

15 settembre 2025 12:30 84
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Nel tessuto imprenditoriale marchigiano, alcune aziende hanno investito nella sostenibilità prima che diventasse una tendenza diffusa, integrandola nelle proprie strategie industriali. Un caso di studio è la Conceria Nuvolari di Monte Urano (Fermo). In un settore come quello della pelletteria, spesso criticato per il suo impatto ambientale, l'azienda ha sviluppato e brevettato un processo di concia "metal-free" che esclude metalli pesanti come il cromo. Il prodotto finale è una pelle compostabile a impatto ambientale ridotto. Sotto la guida della CEO Sara Santori, la Conceria Nuvolari ha utilizzato la sostenibilità come leva per entrare in mercati internazionali attenti alla provenienza e lavorazione dei materiali. La trasformazione in Società Benefit ha formalizzato un percorso che già nei fatti mirava a coniugare profitto e responsabilità sociale e ambientale.


Nel settore del packaging flessibile, Andolfi & C. lavora da anni su soluzioni a minor impatto. In un mercato dominato dalla plastica, l'azienda si è concentrata sulla produzione di imballaggi monomateriale e riciclabili, in linea con le emergenti normative europee e la domanda del mercato. Andolfi & C. ha investito in tecnologie per ridurre lo spessore dei film plastici mantenendone le performance, cercando un equilibrio tra esigenze industriali e tutela ambientale.


Trasparenza: I Dati Oltre le Dichiarazioni

La reputazione di un'azienda impegnata sul fronte ambientale si fonda su dati verificabili. Un numero crescente di imprese marchigiane sceglie di rendicontare le proprie performance ambientali e sociali con bilanci di sostenibilità, anche senza obblighi di legge. A Pesaro, due aziende del settore utensili, Wirutex e Utensil Centro, hanno iniziato a integrare il bilancio economico con un report dettagliato sulle performance ESG (Environmental, Social, and Governance). Questa scelta funziona anche come strumento di comunicazione verso clienti e istituti di credito, sempre più attenti a questi parametri.

Un altro esempio è Box Marche di Corinaldo, specializzata in packaging cartotecnico. Con il suo "Living Company Report", l'azienda unisce in un unico documento i dati economici e quelli di sostenibilità. Questa visione, che lega i risultati di business al benessere dei dipendenti e all'impatto sul territorio, ha portato all'azienda riconoscimenti come l'ESG Marche Award.

A livello di grandi gruppi, Biesse Group di Pesaro, leader mondiale nelle tecnologie per la lavorazione di vari materiali, pubblica da anni un bilancio di sostenibilità. Il documento non si limita a riportare i risultati, come la riduzione delle emissioni di CO2 e l'uso di energia da fonti rinnovabili, ma delinea gli obiettivi futuri, allineandoli all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.


Bioeconomia ed Economia Circolare: Nuovi Modelli Produttivi

Le Marche sono diventate un territorio di sperimentazione per modelli di economia circolare. Un progetto rilevante è ARCA (Agricoltura per la Rigenerazione Controllata dell'Ambiente), che vede collaborare Fileni e il Gruppo Loccioni. Fileni, noto produttore nel settore delle carni avicole biologiche, ha basato il proprio marchio su allevamenti che seguono criteri di benessere animale e su una filiera certificata. L'impegno si estende al packaging, con la ricerca di soluzioni a ridotto impatto.

Il Gruppo Loccioni, con sede ad Angeli di Rosora, opera nel campo dei sistemi di misura e controllo per qualità e sostenibilità. La sua sede, la "Leaf Community", è un campus aziendale progettato per avere un impatto energetico nullo, producendo più energia di quella che consuma attraverso un mix di fonti rinnovabili, inclusa una centrale idroelettrica sul fiume Esino. L'approccio alla sostenibilità dell'azienda si applica a diversi aspetti, dalla progettazione degli edifici alla mobilità interna.


Oltre la Manifattura: Lusso, Design e Tecnologia

La spinta verso la sostenibilità coinvolge anche i settori del lusso, del design e dell'alta tecnologia. Il Gruppo Tod's, con il suo quartier generale a Casette d'Ete, ha implementato un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001 e utilizza il 100% di energia da fonti rinnovabili per le sue sedi in Italia. L'attenzione del gruppo si concentra anche sulla tracciabilità delle materie prime e sulle condizioni di lavoro lungo la filiera.

Nel settore dell'illuminazione, iGuzzini illuminazione di Recanati ha adottato un approccio orientato all'eco-design, denominato "Light for a Better Life". La progettazione dei prodotti punta su efficienza energetica, riduzione dell'inquinamento luminoso e uso di materiali riciclabili. Questo le è valso l'inclusione in classifiche di settore dedicate alla sostenibilità.

Nel comparto elettrodomestici, Elica di Fabriano, leader nella produzione di cappe da cucina, ha definito un piano di sostenibilità con obiettivi specifici. Questi includono l'efficientamento energetico dei processi e l'aumento dell'uso di materiali riciclati nei prodotti.


Le B Corp: Uno Standard Globale nelle Marche

Un indicatore della diffusione di queste pratiche è la presenza di aziende certificate B Corp. La certificazione, rilasciata dall'ente no-profit B Lab, misura le performance sociali e ambientali. Tra le prime a ottenerla nelle Marche c'è Diasen di Sassoferrato, che produce materiali per l'edilizia sostenibile come intonaci a base di sughero. Ottenere la certificazione implica un processo di valutazione e un impegno al miglioramento continuo. Un'altra B Corp è Cometech di Jesi, che commercializza defibrillatori e ha integrato la responsabilità sociale nel suo modello di business.


Conclusioni: Un Ecosistema che Guarda al Futuro

Le aziende marchigiane che investono nel "green" non sono casi isolati, ma parte di un cambiamento che sta interessando l'economia regionale. Dai primi che hanno adottato queste pratiche, alle grandi industrie che integrano i criteri ESG, fino alle PMI che scelgono la trasparenza dei bilanci e la certificazione B Corp, emerge un quadro di trasformazione concreta.

Queste imprese dimostrano che la sostenibilità può essere un fattore di innovazione e differenziazione. La loro reputazione si basa su azioni misurabili e investimenti a lungo termine, non solo su dichiarazioni di intenti. In un contesto globale attento alla crisi climatica, queste realtà non rappresentano solo un'evoluzione dell'economia marchigiana, ma un modello di sviluppo concreto.

Domande frequenti

Per aumentare la competitività e la reputazione del "Made in Marche". Le aziende riducono i costi, si adeguano alle normative europee e rispondono a una clientela, sia business che consumer, sempre più attenta alla sostenibilità dei prodotti.
a manifattura è in prima linea: dal packaging (Box Marche) alla meccanica (Biesse). Seguono il settore moda-lusso (Tod's, Conceria Nuvolari) e l'agroalimentare biologico (Fileni), che fanno della sostenibilità un elemento distintivo della loro produzione.
Assolutamente. Il Gruppo Loccioni con il suo campus a impatto zero è un'icona. Altri esempi includono la Conceria Nuvolari con le sue pelli "metal-free", Fileni nel biologico e iGuzzini nell'eco-design, tutti riconosciuti per il loro impegno concreto.
Attraverso standard internazionali come ISO 14001 (gestione ambientale) e la certificazione B Corp (alta performance sociale e ambientale). Inoltre, cresce la pratica di pubblicare bilanci di sostenibilità dettagliati, anche tra le PMI, come prova di trasparenza.
No, anzi. Molte PMI marchigiane, cuore dell'economia locale, sono estremamente attive. Dimostrano che la trasparenza e l'innovazione sostenibile sono strategie vincenti e accessibili anche per le realtà di minori dimensioni per competere sul mercato
Un ruolo crescente. Si passa dal "produrre e gettare" al riuso delle risorse. Progetti come ARCA (Fileni e Loccioni) ne sono un esempio, così come le aziende di packaging che sviluppano soluzioni monomateriale per facilitare il riciclo completo.
Sì, è un fattore cruciale. I mercati esteri, specialmente nel lusso e nella manifattura di alta gamma, richiedono standard ambientali elevati. Le certificazioni green diventano un passaporto per accedere a filiere internazionali e clienti più esigenti.
Quando la comunicazione supera i fatti. Un'azienda potrebbe promuovere un singolo prodotto "eco" o un'iniziativa marginale per proiettare un'immagine verde, senza però modificare realmente i processi produttivi principali, che rimangono ad alto impatto ambientale.
Sì, esistono iniziative regionali che valorizzano l'impegno delle imprese. Un esempio è l'ESG Marche Award, un premio che riconosce le aziende più performanti sui temi ambientali, sociali e di governance, incentivando così le buone pratiche sul territorio.
La sfida maggiore è l'investimento iniziale per tecnologie pulite e la modifica dei processi. Per le numerose PMI del territorio, anche reperire competenze specifiche e riorganizzare la propria filiera di fornitura può rappresentare un ostacolo significativo.

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Autore dell'articolo

Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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