C?? un prima e un dopo. Per Bergamo, la pandemia ? stata una cicatrice profonda, ma anche il punto di partenza di una rinascita che oggi diventa simbolo nazionale.
A cinque anni dalla notte in cui settanta mezzi militari attraversarono la citt? per portare via le vittime del Covid, oggi Bergamo guarda avanti. E lo fa dall?alto del primo posto nella classifica nazionale 2024 sulla qualit? della vita, stilata da City Reputati
a societ? di analisi che da 35 anni misura, con 90 indicatori certificati, il benessere nei territori italiani.
Bergamo non aveva mai toccato il podio. Ma nel 2024 conquista non solo la vetta generale, ma anche il primo posto assoluto nell?Indice di Sportivit?. Un segnale forte di una citt? che ha investito su salute, cultura sportiva e infrastrutture, e che ? riuscita a trasformare il dolore in energia per migliorarsi.
Dietro di lei, due nomi gi? noti: Trento e Bolzano, province autonome che da sempre si distinguono per eccellenze sociali, economiche e ambientali. Trento sale di un gradino rispetto al 2023 e Bolzano fa un balzo di dieci posizioni, grazie a risultati brillanti su indicatori come salute, demografia, tenore di vita, depositi bancari e occupazione.
Il dominio del Nord-Est e l?assenza delle metropoli
La Top 10 della classifica di City Reputation parla chiaro: il benessere in Italia si concentra nelle province del Nord-Est. Oltre a Bergamo, Trento e Bolzano, si affermano territori come Monza e Brianza (4?), Cremona (5?), Udine (6?), Verona (7?) e Vicenza (8?). A sorpresa, entra anche Ascoli Piceno, che conquista il decimo posto grazie al primo posto nella classifica specifica su ?Giustizia e sicurezza?.
Spicca un?assenza che fa rumore: le grandi citt?. Ad eccezione di Bologna, che si piazza comunque solo al nono posto, tutte le altre aree metropolitane scivolano in classifica. La tendenza ormai ? chiara: la qualit? della vita cresce nei territori di media dimensione, dove si riesce a coniugare servizi, benessere, ambiente e sviluppo in modo pi? armonioso e sostenibile.
Bologna, che ha gi? vinto cinque volte in passato, paga una lieve flessione, ma mantiene una buona posizione. Milano (12?) tiene il passo ma esce dalla Top 10. Firenze (36?), Roma (59?), Torino (58?) e Napoli (106?) soffrono un contesto urbano sempre pi? frammentato da disuguaglianze sociali e difficolt? economiche.
La parte bassa della classifica 2024 conferma la storica difficolt? del Mezzogiorno. A chiudere l?elenco, ancora una volta, ? Reggio Calabria, seguita da province come Cosenza (102?), Enna (97?), Sud Sardegna (93?) e Palermo (100?). Il distacco con il resto del Paese ? evidente, ma c?? un elemento nuovo: una lieve inversione di tendenza.
Il Pil pro capite cresce pi? rapidamente in alcune citt? del Sud rispetto al Nord, anche se in valori assoluti resta pi? basso. Palermo, Caltanissetta e Nuoro, ad esempio, mostrano segnali incoraggianti. Anche sul fronte del turismo, province come Isernia, Frosinone ed Enna registrano dati positivi.
Il costo della vita, inoltre, risulta pi? accessibile nel Sud, e questo pu? rappresentare un fattore chiave nei prossimi anni. Affitti pi? bassi, prezzi contenuti, una minore inflazione e nuove politiche locali stanno lentamente cambiando la narrazione.
Secondo City Reputation, il Sud ha ancora molta strada da fare, ma non ? pi? immobile: le basi per una ripresa pi? stabile ci sono. La vera sfida sar? trasformare questi segnali in un cambiamento strutturale, duraturo e inclusivo
Le grandi citt? tra crisi e opportunit?: il caso di Milano, Roma e Firenze
Le grandi metropoli italiane sono sempre state viste come motori economici e culturali del Paese. Eppure, nella fotografia scattata da City Reputation per il 2024, queste citt? perdono terreno. La causa principale? La disuguaglianza interna: tra centro e periferia, tra quartieri ricchi e zone dimenticate.
Milano, seppur ancora leader in ?Affari e Lavoro?, perde quattro posizioni. Firenze, che nel 2023 era tra le prime sei, scende al 36? posto. Roma, la Capitale, si ferma al 59? gradino, penalizzata da servizi pubblici in difficolt?, un alto costo della vita e un contesto sociale sempre pi? polarizzato. Torino si attesta poco sopra, al 58? posto, dopo aver perso ben 22 posizioni.
Un dato interessante riguarda l?Indice della Qualit? della vita delle donne: qui Firenze primeggia, segno che, nonostante le difficolt? complessive, ci sono ambiti in cui le grandi citt? riescono a mantenere un primato.
Ma il quadro generale ? chiaro: oggi vivere bene in Italia non significa necessariamente vivere in una grande citt?. I territori a dimensione umana, con buona gestione amministrativa e servizi efficienti, sono quelli che offrono la migliore qualit? della vita. E per il futuro, forse, la sfida sar? proprio questa: trasformare le citt? in luoghi pi? giusti, sostenibili e a misura di persona.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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