Intensificati i Controlli e le Bonifiche in Città Cresce la reputazione della citta di Perugia

Nel cuore dell'Umbria, Perugia sta vivendo una trasformazione silenziosa ma profonda. Non si tratta di grandi opere infrastrutturali o di eventi eclatanti, ma di un'azione capillare, paziente e determinata che mira a restituire la città ai suoi cittadini, un metro quadro alla volta.

15 settembre 2025 08:11 41
Intensificati i Controlli e le Bonifiche in Città Cresce la reputazione della citta di Perugia
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 L'amministrazione guidata dalla sindaca Vittoria Ferdinandi ha messo in campo una strategia organica che intreccia sicurezza, decoro e partecipazione, dimostrando come la qualità della vita in un centro urbano dipenda tanto dalla prevenzione del crimine quanto dalla cura degli spazi comuni. Le recenti operazioni, sintetizzate dal consigliere delegato Antonio Donato, non sono episodi isolati, ma tasselli di un mosaico più ampio che rivela una nuova filosofia di governo del territorio: un modello basato sull'ascolto, sulla rapidità d'intervento e sulla collaborazione sinergica tra istituzioni e comunità.


Questo approccio si fonda su una consapevolezza cruciale, ben nota agli urbanisti e ai sociologi: il degrado è un acceleratore di insicurezza. Un garage abbandonato, un parco lasciato all'incuria, un bivacco sotto un portico non sono solo questioni estetiche, ma diventano "zone grigie", spazi sottratti alla vita pubblica che possono attrarre e favorire attività illecite. L'obiettivo dell'amministrazione perugina è proprio quello di eliminare questi "vuoti urbani", riaffermando la presenza delle istituzioni e promuovendo un senso di appartenenza e di controllo sociale positivo da parte dei residenti.


Il Modello Operativo: Dalla Segnalazione all'Azione Concreta


Il successo di questa iniziativa risiede in un metodo di lavoro ben definito. Come sottolineato dal consigliere Donato, il punto di partenza è quasi sempre la segnalazione del cittadino. Questo non è un dettaglio secondario, ma il perno dell'intera strategia. La "cittadinanza attiva" viene incoraggiata e valorizzata, trasformando i residenti da semplici spettatori a sentinelle attente e partecipi della vita del proprio quartiere. Le segnalazioni, che arrivano attraverso canali formali o informali, attivano un meccanismo di risposta integrato.


La Polizia Locale agisce come primo braccio operativo, effettuando sopralluoghi, verificando la natura del problema e coordinando le fasi successive. Ma raramente agisce da sola. A seconda della situazione, vengono coinvolti altri attori cruciali:

  • Gesenu, la società che gestisce i servizi ambientali, interviene per le operazioni di bonifica e pulizia, dalla rimozione di rifiuti ingombranti alla sanificazione di aree compromesse.

  • L'Ufficio Aree Verdi si occupa del ripristino di parchi e giardini, non solo pulendo ma anche riparando strutture danneggiate e garantendo la piena fruibilità in sicurezza.

  • Ater, l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale, viene chiamata in causa quando i problemi riguardano complessi di edilizia pubblica, come nel caso di garage o aree comuni.


  • Gli uffici tecnici comunali e il cantiere comunale forniscono il supporto logistico per interventi strutturali, come la riparazione di recinzioni, la chiusura di varchi o il rafforzamento di barriere.

Questa sinergia permette di affrontare i problemi in modo olistico. Non ci si limita a multare o a sgomberare, ma si cerca di risolvere la criticità alla radice, ripristinando le condizioni iniziali e, ove possibile, implementando misure preventive per evitare che la situazione si ripeta.


Analisi degli Interventi: Un Viaggio nei Quartieri

Esaminare nel dettaglio le singole operazioni permette di comprendere la portata e la diversità delle sfide che la città si trova ad affrontare.

Via Martiri dei Lager: Prevenire l'Illegalità Nascosta

Il caso di Via Martiri dei Lager è emblematico di come il degrado possa creare opportunità per attività criminali. Un garage con la porta divelta non è solo un problema di manutenzione: è un potenziale magazzino per merce rubata, un nascondiglio o un luogo per lo spaccio. L'intervento congiunto con Ater ha permesso di mappare la situazione e di agire non solo sul sintomo (i rifiuti), ma sulla causa (l'accesso incontrollato). La diffida all'amministratore condominiale è un atto importante, che responsabilizza i gestori degli immobili e sottolinea il principio secondo cui la sicurezza degli spazi privati ha una ricaduta diretta sulla sicurezza pubblica. Ripristinare le chiusure significa sigillare una potenziale vulnerabilità del quartiere.


Parco Chico Mendez: Restituire il Verde alle Famiglie

Un parco pubblico è il cuore pulsante di una comunità, un luogo di socializzazione, gioco e relax. Quando viene percepito come insicuro, la sua funzione viene meno. Le segnalazioni dei residenti del Parco Chico Mendez parlavano di un'appropriazione indebita dello spazio: strutture ludiche usate in modo improprio, fuochi accesi che rappresentano un pericolo di incendio e un segnale di bivacchi notturni. L'azione rapida della Polizia Locale e dell'Ufficio Aree Verdi ha avuto un doppio valore: da un lato, ha rimosso fisicamente i pericoli e i rifiuti; dall'altro, ha inviato un messaggio chiaro alla cittadinanza e a eventuali malintenzionati: il parco appartiene alla comunità e le regole di convivenza civile devono essere rispettate.


Via D’Andreotto: Sicurezza e Dignità Umana

La rimozione di bivacchi e giacigli improvvisati, come quella avvenuta nei pressi del Minimetrò in via D'Andreotto, è un intervento complesso che tocca corde sensibili. Se da un lato è fondamentale rispondere al disagio e all'insicurezza dei residenti, dall'altro solleva questioni legate alla povertà e all'emarginazione sociale. L'azione delle forze dell'ordine in questi contesti deve essere bilanciata, mirando a ripristinare il decoro e la sicurezza senza ignorare la dimensione umana del problema. Questi interventi sono spesso il primo passo di un percorso che dovrebbe idealmente coinvolgere anche i servizi sociali per offrire alternative e supporto alle persone senza fissa dimora.


Monteluce: Un'Operazione Complessa in un'Area Simbolo

L'area di Monteluce rappresenta forse la sfida più articolata. La riconversione del vasto complesso dell'ex ospedale ha lasciato dietro di sé un'area in transizione, con spazi pubblici e privati, vecchie e nuove strutture, che si prestano a usi impropri. L'intervento qui è stato multi-livello.


  1. Il Sottopasso Pedonale: La chiusura del sottopasso di via Brunamonti è una misura drastica ma necessaria quando un'infrastruttura, nata per servire i cittadini, diventa un luogo di degrado e pericolo.

  2. I Loggiati dell'Ex Ospedale: La bonifica dei loggiati, ora sede di uffici comunali, è un'azione simbolica. Significa che l'istituzione pubblica, prima di chiedere ai privati, si prende cura dei propri spazi, dando il buon esempio.


  3. Il Complesso "Nuova Monteluce": L'operazione nei parcheggi sotterranei è stata la più significativa. La trasformazione di questi spazi in alloggi di fortuna non è solo un problema di decoro, ma una grave questione di sicurezza e igiene. L'adozione di un'ordinanza sindacale contingibile e urgente è lo strumento amministrativo più potente a disposizione di un sindaco, utilizzato quando sussiste un pericolo immediato per la salute e la sicurezza pubblica. Questo atto non solo impone alla proprietà privata di intervenire, ma stabilisce un precedente importante sulla responsabilità dei proprietari di grandi complessi immobiliari nel prevenire il degrado. Il ritrovamento e sequestro di quattro veicoli abbandonati e non assicurati completa il quadro: questi "relitti urbani" sono un rifiuto, un pericolo e un potenziale strumento per attività illecite.


Quartiere Pallotta: L'Importanza della Responsabilità Individuale

Infine, il quartiere Pallotta. Qui l'intervento ha toccato due aspetti cruciali: l'abbandono dei rifiuti e i veicoli in stato di degrado. L'individuazione e la sanzione del responsabile dell'abbandono di rifiuti è un passo fondamentale. Non basta pulire; è necessario colpire i comportamenti incivili per avere un effetto deterrente. La rimozione dell'auto ferma da tempo vicino a un esercizio commerciale libera uno spazio, migliora l'estetica del luogo e, soprattutto, elimina un altro potenziale catalizzatore di degrado, secondo la nota "teoria delle finestre rotte".


La Visione Politica: Una Città Giusta e Partecipata

Le parole della sindaca Vittoria Ferdinandi e del consigliere Antonio Donato non sono semplici dichiarazioni di circostanza, ma esprimono la visione politica che sottende a queste azioni.


Quando la sindaca afferma che «ogni intervento che restituisce un parco, una piazza o un quartiere ai cittadini è un passo avanti verso una città più giusta», tocca un punto centrale. Una città "giusta" è una città in cui tutti, indipendentemente dal quartiere in cui vivono, hanno diritto a spazi pubblici sicuri, puliti e accessibili. Combattere il degrado significa anche combattere le disuguaglianze, evitando la creazione di zone di serie A e zone di serie B. La forza della collaborazione con la comunità non è uno slogan, ma il riconoscimento che le istituzioni da sole non possono presidiare ogni angolo del territorio. È la cura collettiva degli spazi a renderli davvero sicuri.

Il consigliere Donato, dal canto suo, chiude il cerchio, ribadendo come le azioni concrete nascano dall'ascolto e promettendo continuità. Il suo ringraziamento alla Polizia Locale è un giusto tributo a chi opera quotidianamente sul campo, spesso in condizioni difficili. Questo lavoro costante, fatto di controlli, sopralluoghi e interventi mirati, è l'essenza di una politica di sicurezza urbana che non si basa sull'emergenza, ma sulla programmazione e sulla costanza.

In conclusione, Perugia sta implementando un modello virtuoso che merita attenzione. Un modello che non separa la sicurezza dal decoro, la repressione dalla prevenzione, l'azione istituzionale dalla partecipazione civica. È un lavoro faticoso, che richiede risorse, coordinamento e una forte volontà politica. Ma i risultati, visibili nei parchi, nelle strade e nei quartieri, dimostrano che questa è la strada giusta per costruire una città non solo più sicura, ma anche più coesa, più inclusiva e, in definitiva, più viva.

Redazione

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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.

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