Il valore della reputazione della Ferrari; è un asset complesso, stratificato e potente, il cui valore economico è solo la conseguenza di un capitale simbolico e culturale costruito in quasi un secolo di storia. UN RACCONO DELL’ESPERTO CAMILLO GRAVANTE
A settembre 2025, per dare una risposta diretta, il valore del solo brand Ferrari, secondo le principali agenzie di valutazione come Brand Finance o Interbrand, si attesta ben oltre i 10 miliardi di euro, posizionandolo come il marchio automobilistico più forte e influente del mondo in rapporto alle sue dimensioni. Ma questa cifra, per quanto impressionante, è solo la punta dell'iceberg. Il vero valore della sua reputazione si manifesta in modi molto più profondi e si traduce in un vantaggio competitivo quasi inattaccabile.
Per comprendere appieno "quanto vale", dobbiamo scomporre questo valore in due macro-aree: il valore misurabile (finanziario e di mercato) e il valore incalcolabile (simbolico e culturale), che è la vera fonte del primo.
La reputazione di Ferrari si traduce in numeri eccezionali che la distinguono da qualsiasi altro costruttore di automobili, persino nel settore del lusso.
La metrica più evidente è la valutazione in borsa. Con il ticker RACE, Ferrari ha una capitalizzazione di mercato che, a fine 2025, supera abbondantemente i 100 miliardi di euro. Questo valore è sbalorditivo se si considera che Ferrari produce poco più di 13.000 auto all'anno. Per fare un confronto, colossi automobilistici che producono milioni di veicoli hanno spesso valutazioni simili o inferiori. Questo significa che il mercato non sta prezzando Ferrari come un'azienda automobilistica, ma come un produttore di beni di lusso a tutti gli effetti, alla pari di colossi come Hermès o LVMH. La sua reputazione le garantisce margini di profitto che si aggirano intorno al 25%, cifre impensabili per l'industria automobilistica tradizionale e tipiche, appunto, del settore del lusso.
La reputazione conferisce a Ferrari un potere di determinazione dei prezzi senza eguali. L'azienda non deve preoccuparsi degli sconti o delle promozioni. Al contrario, può lanciare un nuovo modello a un prezzo di partenza di 300.000 euro, generare una lista d'attesa di anni e vedere i primi esemplari usati essere rivenduti a un prezzo superiore a quello di listino. Per le serie speciali e le hypercar "Icona", il prezzo può superare i 2 milioni di euro, e la clientela viene accuratamente selezionata. Questa capacità di dettare le condizioni al mercato è una diretta conseguenza della sua reputazione di desiderabilità assoluta. Il valore non è nel prodotto, ma nel privilegio di possederlo.
Il cavallino rampante è uno dei loghi più riconosciuti al mondo. Questa notorietà permette a Ferrari di estendere il suo marchio ben oltre le automobili, generando ricavi significativi e ad altissimo margine. I Ferrari Store, l'abbigliamento, gli orologi di lusso (in partnership con marchi come Richard Mille), i parchi a tema (ad Abu Dhabi e in Spagna) e persino le esperienze di guida esclusive sono possibili solo perché la reputazione del marchio è così forte da rendere desiderabile qualsiasi prodotto ad esso associato. Questi flussi di ricavi, che valgono centinaia di milioni di euro all'anno, sono un rendimento diretto del capitale reputazionale accumulato.
Il valore della reputazione si estende anche alle auto già prodotte. Le Ferrari, soprattutto i modelli classici e le serie limitate, non si svalutano: si apprezzano. Il mercato delle Ferrari classiche è un settore a sé stante nel mondo del collezionismo, con modelli come la 250 GTO che vengono battuti all'asta per oltre 50 milioni di euro. Questo fenomeno crea un circolo virtuoso: la solidità del valore nel tempo rafforza la percezione del marchio come un investimento sicuro e desiderabile, spingendo ulteriormente la domanda per i modelli nuovi e usati. Il valore complessivo delle Ferrari storiche in circolazione nel mondo è stimato in decine di miliardi di euro, un patrimonio diffuso che agisce come un'ulteriore garanzia per la solidità del marchio.
I numeri sopra elencati non esisterebbero senza le fondamenta immateriali su cui poggia l'intera struttura. Questi sono i pilastri del valore reputazionale di Ferrari, impossibili da replicare.
La reputazione di Ferrari è innanzitutto la storia del suo fondatore. Enzo Ferrari non era un semplice industriale; era un visionario ossessionato dalle corse, un uomo che iniziò a costruire auto stradali con il solo scopo di finanziare la sua Scuderia. Questa origine "pura", non contaminata da logiche puramente commerciali, conferisce al marchio un'aura di autenticità romantica. Frasi celebri come "Non vendo auto, vendo sogni" o "Il secondo è il primo dei perdenti" sono diventate parte del folklore aziendale. Comprare una Ferrari significa comprare un pezzo di questa leggenda, entrare a far parte della visione di un uomo che ha sacrificato tutto per la velocità e la vittoria. Questo valore narrativo è inestimabile.
Nessun altro marchio ha un legame così profondo, continuo e viscerale con il motorsport ai massimi livelli. La Scuderia Ferrari è l'unica squadra ad aver partecipato a ogni singola stagione del campionato di Formula 1 fin dalla sua istituzione. Questo non è solo un dettaglio statistico; è il cuore pulsante del marchio. Le vittorie, le sconfitte, i drammi, i campioni come Schumacher, Lauda o Villeneuve hanno creato un'epopea sportiva che alimenta la passione di milioni di "Tifosi" in tutto il mondo. La reputazione di ogni Ferrari stradale è intrisa del prestigio guadagnato in pista. L'idea che la tecnologia della monoposto di F1 venga trasferita, anche solo idealmente, alla propria auto da strada è un argomento di vendita potentissimo e un differenziatore che i concorrenti non possono eguagliare.
La reputazione di Ferrari è intrinsecamente legata al concetto di scarsità controllata. Come diceva Enzo Ferrari, "Ferrari produrrà sempre un'auto in meno di quante ne richiede il mercato". Questa filosofia, mantenuta rigorosamente ancora oggi, trasforma ogni acquisto in un privilegio. Le lunghe liste d'attesa, il processo di selezione per i modelli speciali e la produzione limitata non sono inefficienze, ma precise strategie per alimentare il desiderio e proteggere l'esclusività del marchio. Questa reputazione di "club esclusivo" fa sì che il valore percepito di una Ferrari sia sempre superiore al suo prezzo di listino.
In un'epoca di hypercar elettriche con accelerazioni fulminee ma silenziose, Ferrari difende la reputazione del motore a combustione come un'opera d'arte. Il suono di un V12 aspirato Ferrari non è un semplice rumore di scarico; è una "sinfonia meccanica" progettata per provocare una risposta emotiva. La reputazione delle sue auto non si basa solo sui dati di performance (cavalli, velocità massima), ma sull'esperienza di guida totale: la reattività dello sterzo, la precisione del telaio, la sensazione di connessione tra uomo e macchina. Ferrari non vende un mezzo per andare da un punto A a un punto B velocemente, vende l'emozione stessa della velocità.
Ferrari è una delle massime espressioni del design e dell'artigianalità italiana. Le sue linee, spesso nate dalla matita di Pininfarina e oggi sviluppate dal Centro Stile interno, sono un perfetto equilibrio tra estetica e funzione. Una Ferrari è universalmente riconosciuta come un oggetto di una bellezza mozzafiato. Questa reputazione di "arte in movimento" le permette di trascendere il mondo automobilistico per diventare un'icona di stile e un simbolo del lusso italiano nel mondo. Il colore stesso, il Rosso Corsa, è diventato parte dell'identità nazionale italiana, al pari della moda e della cucina.
Quindi, quanto vale la reputazione della Ferrari?
Vale oltre 100 miliardi di euro in borsa, perché gli investitori riconoscono che non stanno comprando un costruttore di auto, ma un'istituzione del lusso.
Vale la lealtà incrollabile di milioni di Tifosi, che difendono i colori della Scuderia con una fede quasi religiosa, creando un capitale di passione che nessuna campagna di marketing potrebbe mai comprare.
Vale la somma dei sogni di ogni bambino che ha appeso il poster di una F40 in camera, un desiderio che per alcuni, una volta diventati adulti, si trasforma in un obiettivo di vita da raggiungere a ogni costo.
Vale la garanzia di immortalità per i suoi collezionisti, che sanno di possedere non un'auto, ma un pezzo di storia che probabilmente varrà più in futuro.
Il valore della reputazione Ferrari, in definitiva, non risiede nel suo bilancio, ma nel posto che occupa nell'immaginario collettivo globale: un posto all'apice della desiderabilità, della performance e del mito. E quel posto, semplicemente, non è in vendita.
Redazione
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Giornalista e scrittore appassionato di politica, tecnologia e società. Racconta storie con chiarezza e attenzione ai dettagli.
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